StorieSport

Nuoto sincronizzato, una bresciana rilancia la Nazionale thailandese

Claudia Tapparelli, ct dal 2017, ha ricostruito la squadra insieme al fratello Massimo e l’ha portata fino alle finali mondiali
ClaudiaTapparelli
ClaudiaTapparelli
AA

Diceva Oscar Wilde che l’unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi. Così, quando per puro caso, Claudia Tapparelli, 40 anni, seppe che la Thailandia cercava una ct per il nuoto sincronizzato mandò subito il curriculum. «Fu Daniele Ferri – ricorda – che lì allenava la Nazionale di pallanuoto femminile, a informarmi della cosa. Si riforniva spesso a Brescia nel mio negozio di costumi da piscina per le atlete e, conoscendo la mia passione per questo sport, un giorno mi prospettò la possibilità di tornare ad allenare dopo che ero ferma da tempo.

Certo, quattordici ore di volo di distanza da casa e il ribaltamento delle proprie abitudini un po’ mi spaventavano. Quando si ragiona troppo sulle cose, però, poi si corre il rischio di non farle più». Quando arrivò l’ok, Claudia scelse comunque una soluzione di mezzo. «Mi proposi di stare lì solo due mesi per capire com’era la situazione. Era il 2017 e sono ancora qui, dopo aver rinnovato il contratto, biennio per biennio». Nel 2019 l’ha raggiunta come vice coach il fratello Massimo, 35 anni, mentre è rimasto in Italia il marito, che quando può la raggiunge. Anche se capita più spesso il contrario perché la Nazionale thailandese di nuoto sincronizzato è ormai di casa da noi per i frequenti stage svolti anche nella nostra città.

Claudia con il fratello Massimo
Claudia con il fratello Massimo

Oggi la Tapparelli è perfettamente integrata in un Paese di cui conosce usi e tradizioni, parla la lingua thailandese, di anno in anno si è conquistata la fiducia dell’ambiente per i risultati raggiunti. I difficili esordi, però, non li dimentica. «Ero appena arrivata e ai Giochi del Sud Est asiatico, mi unii alla squadra più che altro come accompagnatrice. Fu un’esperienza shockante, la Thailandia arrivò ultima in tutti i concorsi. E capii che avrei dovuto cominciare tutto da zero».

E quando diramò le prime convocazioni, scelse appena tre ragazze. «Le sole che mi dimostrarono un reale interesse per questo sport, per le altre la Nazionale era solo una scusa per girare il mondo». Presto il gruppo è cresciuto fino a formare un settore agonistico di 20 Senior e 12 Junior. E già ai Mondiali 2019, svoltisi proprio in casa, per la prima volta una squadra della Thailandia partecipò a una finale. «Il Covid interruppe tutto, mi sono anche fatta una quarantena di 15 giorni in albergo, al ritorno da un viaggio in Italia». Ma poi Claudia, col sostegno del fratello, ha ricominciato più forte di prima.

Tradizione di famiglia

I due sono figli d’arte. Hanno conosciuto il nuoto attraverso il papà Umberto, istruttore per anni alla Leonessa. «L’impianto di Lamarmora era casa nostra – ricorda –, tutti i giorni eravamo lì. Abbandonata l’attività agonistica siamo diventati entrambi allenatori. Il sincronizzato mi aveva sempre affascinato, quindi sono entrata in acqua innanzitutto per impararlo in prima persona, poi ho studiato e iniziato a guidare le più piccole, fino alle categorie maggiori, e non ho mai smesso di studiare, seguendo corsi su corsi per tenermi aggiornata e mettere a disposizione degli atleti la miglior competenza possibile».

Importante il lavoro svolto a Cremona quando al centro Fin Claudia fece conoscere questo sport a una dozzina di ragazzine dando vita a una squadra che prese parte, senza alcuna velleità iniziale, ad alcuni trofei. Nel tempo i tesserati hanno superato quota 90 e sono arrivati importanti risultati a livello regionale. «Oltre a mio fratello mi aiutava Veronica Ranieri, anche lei di Brescia, e quando la sezione di sincronizzato a Cremona è stata chiusa, lei ha continuato ad allenare all’Europa Sporting club, oggi tappa abituale della Nazionale thailandese per gli stage. Qui troviamo gli spazi acqua necessari, si è creata una proficua collaborazione e assieme organizziamo in città il trofeo Sincro per tutti, da oltre dieci anni».

Clima e cucina

Per Claudia il ritorno a casa è lontano. «Il lavoro da fare qui è ancora tanto e ci impegna tutto il giorno. Il budget è limitato, dobbiamo pensare a tutto noi, anche alle coreografie». Nostalgia di casa? «Per la cucina ci arrangiamo – sorride –, anche qui si trova il cibo italiano. È al clima che non ci siamo ancora abituati: si va dal caldo al caldissimo. E quando arriva la stagione delle piogge sono dolori».

Del popolo thailandese apprezza l’educazione, l’accoglienza, il rispetto. «Ovunque vai impari qualcosa se sai adattarti all’ambiente. Viaggiare apre la mente – conclude – e ti fa capire che il tuo vero mondo è quello dove puoi realizzare i tuoi sogni».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...