Michele e Nicolò gemme del Nigoline: 30 anni in due nel tamburello senza età

Vincenzo Cito
Qundicenni e protagonisti in campo, tra compagni di squadra più esperti e avversari nati nel 1960. Militano in serie D: il derby con il Gussago il momento più emozionante per entrambi
Da sinistra a destra, Michele Camanini e Nicolò Dotti
Da sinistra a destra, Michele Camanini e Nicolò Dotti
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Negli abissi della serie D di tamburello brillano anche gemme preziose, come sottolinea l’esperienza di Michele Camanini e Nicolò Dotti che a soli 15 anni giocano titolari nel Nigoline, la squadra del loro paese. Si conoscono da bambini, hanno scoperto questo sport in tenerissima età, sono anche stati compagni di scuola e ora condividono un’esperienza unica, quella di affrontare avversari più grandi di loro, alcuni dei quali - vista la differenza di età - potrebbero addirittura essere loro nonni.

La cosa non li spaventa, semmai li diverte. «Da giocatori in attività da tantissimi anni si può solo imparare - osserva Michele - e per me ogni partita è l’occasione per apprendere qualcosa, soprattutto quando si perde». In casa sua il tamburello è una religione, lo pratica anche la sorella Martina, unica bresciana a giocare in serie A con la maglia del Ciserano, approdato quest’anno a una serena salvezza da matricola. Nella partita di domenica scorsa vinta in casa contro il Castell’Alfero (2-0) è stata tra le migliori in campo. I due si sostengono a vicenda e quando i calendari lo permettono l’uno segue le partite dell’altro. Camanini studia al liceo scientifico di Iseo e riesce a conciliare senza problemi lo studio con gli allenamenti e per le trasferte lo accompagna il papà Giacomo, la presenza più importante per lui è però quella del coetaneo Nicolò. «La sua compagnia è fondamentale specie quando gli adulti cominciano a fare discorsi un po’ noiosi - sorride - in campo poi l’emozione si affronta meglio se si è in due».

Libri e campo

Anche Dotti, iscritto all’Itis di Palazzolo, studia con profitto oltre che giocare. E considera il tamburello come una seconda scuola. «Mi sta insegnando a conservare la concentrazione perché gli scambi sono lunghi e una distrazione può costare cara». Per chi gioca da anni è più facile, meno per un ragazzo di 15 anni. «Sto lavorando molto su mio punto debole, quello di demoralizzarmi dopo un errore. I compagni di squadra più grandi mi tranquillizzano, capita spesso anche ai più esperti. Se ne esce grazie anche all’aiuto del gruppo, se senti incoraggiamenti e non critiche allora superi il momento difficile».

Il Nigoline segue con attenzione i due ragazzi e quest’anno punta a un campionato di assestamento proprio per favorirne la crescita facendoli giocare il più possibile. Qualche vittoria comunque è arrivata e il club è attestato a metà classifica.

Il derby

Il momento più emozionante, per Camanini e Gotti, è stato il giorno del derby giocato contro il Gussago, uno dei club storici del nostro tamburello e che in D tra l’altro ci sta per scelta perché si è autodeclassato dopo aver chiuso al quinto posto lo scorso torneo di C. «Non avevamo alternative - spiega il presidente Angiolino Lombardi - la rosa non era attrezzata per un campionato così impegnativo e per rispetto verso gli avversari e anche per i nostri tesserati, abbiamo preferito fare un passo indietro».

Presto ne torneranno a fare uno avanti perché la squadra ha preso il comando della classifica e a salire saranno in due. Il Gussago, tra l’altro, sul campo non è retrocesso mai e ha vinto ben quattro titoli nazionali: nel 1970 quello di serie B, nel 1978 ai Giochi della Gioventù con gli Juniores e nel 1982 con i Pulcini. La società ha tenuto duro anche in momenti difficili come quelli del Covid quando tanti ragazzini hanno abbandonato e cosi lo zoccolo duro ora è formato da veterani ancora sulla breccia. E assieme a Giuseppe Bertoloni (classe 1970), Alessandro Bianchetti (1983), Andrea Lombardi (1968), Fabio Rodenghi (1964), Salvatore Chindamo (1988), Alessandro Casanova (1979) ogni tanto va in campo anche Sergio Lombardi, nato nel 1960 e cioè….mezzo secolo prima di Camanini e Gotti.

Nella rosa non mancano però atleti più giovani come Luca Gussarini (1999), anni fa premiato tra i giocatori più promettenti della provincia e Simone Simini, nato nel 2004. E così nel derby di serie D, in un clima di grande sportività, sono scesi in campo atleti di ogni età in un’ideale staffetta tra generazioni. Stavolta, nel tradizionale terzo tempo, cui ha partecipato anche l’arbitro, c’erano anche bibite analcoliche per i più piccoli della compagnia...

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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