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METTI, UNA SERA A CENA

Regia: Giuseppe Patroni Griffi Con: Jean-Louis Trintignant, Florinda Bolkan, Annie Girardot, Adriana Asti, Lino Capolicchio, Tony Musante Genere: drammatico Distribuzione: Raro video
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Regia: Giuseppe Patroni Griffi
Con: Jean-Louis Trintignant, Florinda Bolkan, Annie Girardot, Adriana Asti, Lino Capolicchio, Tony Musante
Genere: drammatico
Distribuzione: Raro video
Un titolo apparentemente un po’ astruso (il termine “metti…” nel linguaggio gergale italo-romanesco sta per “immagina che…”, “ammettiamo che…”), ma di forte impatto evocativo nei confronti della gente; lo scandalosa vita sessuale dei protagonisti all’insegna di una libertà di costumi che suonava come provocazione per la morale del tempo e non poteva non avere il suo fascino morboso nell’Italia borghese del 1969 (ma anche in Francia – si trattava di una coproduzione e concorse pure a Cannes - checché ne dicano oggi i critici transalpini che al solo sentirne il titolo si girano a un’altra parte). Sono queste le due ragioni  che crearono il grande successo  popolare di questo film che all’epoca fece la fortuna dell’Euro International Film allora guidata dai fratelli produttori Bino e Marina Cicogna e dei distributori che avevano puntato su di essa. Film da tempo annunciato e solo ora, dopo alcuni mesi di rinvio, disponibile per la prima volta in dvd , unico extra il ricordo di Giuseppe Patroni Griffi fatto dal press agente Enrico Lucherini. Concepito come commedia per il teatro e poi portata sullo schermo dallo stesso autore con un cast internazionale di spicco che lanciò definitivamente fra le stelle sexy la brasiliana Florinda Bolkan, per altro già utilizzata da Visconti in “La caduta degli dei”, “Metti, una sera a cena” si sviluppa attorno al tavolo da pranzo che vede riuniti lo scrittore di successo ma un po’ in crisi creativa Michele (Jean-Louis  Trintignant), la di lui giovane moglie Nona (la Bolkan), la sua ricca amica nubile Giovanna (Annie Girardot) e l’attore Max (Tony Musante). Tutto borghesi benestanti che non sono però come appaiono: Nina tradisce il marito, che probabilmente ne è consapevole, marito di cui è innamorata Giovanna. Un tran tran amorale che viene interrotto dalla proposta di Max di introdurre nel gruppo come “diversivo” Ric (Lino Capolicchio), studente contestatore che si mantiene concedendosi a pagamento a uomini e donne, ma che finirà per innamorarsi di Nina e a tentare il suicidio, cosa che induce la donna a lasciare il consorte per vivere con lui, ma durerà? Come la commedia, non più rappresentata, il film ha perso con l’andare del tempo e l’affermarsi di una libertà sessuale divenuta licenza tutto il sulfureo che ne costituiva l’elemento base. Oggi non più masso gettato nello stagno, va preso come curiosità di costume.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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