StorieVolley

Maria Vinetti, colonna del Prealpino dove il volley è questione di quartiere

Vincenzo Cito
La società prossima a festeggiare mezzo secolo di storia: la trentenne vi ha scritto diverse pagine, numero uno di maglia e di fatto
Maria Vinetti -  © www.giornaledibrescia.it
Maria Vinetti - © www.giornaledibrescia.it
AA

Se vuoi vedere come era la pallavolo di una volta allora devi andare a una partita del Prealpino, la squadra con il quartiere attorno. Gioca da sempre nella stessa palestra dove si sono avvicendate generazioni di giovani, l’ingresso è unico per giocatori e tifosi, si danno tutti del tu e il campo è una fortezza inespugnabile.

Lo sanno bene le squadre avversarie, qui si può anche vincere, ma poche ci riescono e solo dopo aver sputato l’anima. Non importa il valore della gara o la categoria, se c’è una partita il Villaggio è tutto lì a tifare per la squadra in cui si identifica da sempre.

In questo mezzo secolo il Vbc ha attraversato la vita di tutti, chi ci ha giocato, chi vi ha visto crescere i figli, chi è venuto per un amico o un parente, chi ne ha sentito parlare, chi ne fa un motivo di orgoglio. Quest’anno ancora di più perché la società festeggerà i cinquant’anni di vita. Una volta era la squadra maschile a far parlare di sè perché ha giocato anche in D, ora al traguardo ci vuole arrivare quella femminile dopo aver già ottenuto due promozioni, partendo dalla Terza Divisione. I beniamini di una volta sono stati sostituiti dalle ragazze: c’è chi le segue anche in trasferta, la passione è rimasta la stessa, ogni tifoso ha la sua preferita però vanno tutti pazzi per «Mari». Perché quando infuria la burrasca e la partita si sta mettendo male, Maria Vinetti - da quindici anni nel club - è il porto sicuro cui approdare, il faro che illumina il buio. Numero uno di maglia e di fatto, è l’autentica trascinatrice della squadra che vede in lei la leader assoluta. In tutti questi anni le giocatrici, gli allenatori, i dirigenti sono passati, Vinetti è sempre rimasta, aggrappata alla maglia del Prealpino come se fosse una seconda pelle. Impossibile non notarla, per stazza fisica e bravura e non sono mancate proposte da squadre di categoria superiore. Le ha sempre rifiutate.

Appartenenza

«Non riesco a vedermi altrove – spiega – e in questo gruppo resterò negli anni prossimi senza fare distinzioni di categoria. Qui si vivono i valori di una volta, è l’amicizia a tenerci unite, mai sentito una compagna parlar male dell’altra. Assieme abbiamo vissuto amarezze e gioie e sarà così fino a quando ci terrà unite l’amore per la pallavolo».

Oggi Mari ha 30 anni e ha fatto dello sport il suo interesse di vita, grazie anche agli studi in Scienze Motorie. A un certo punto della sua carriera agonistica è stata affascinata dal mondo del calcio. «Ho giocato in due formazioni cittadine, non mi sono trovata male, è uno sport coinvolgente che stimola il mio spirito competitivo. Però presto ho avuto nostalgia della pallavolo e ho preferito tornarvi». Non ha del tutto abbandonato il mondo del pallone: è diventata allenatrice e segue la scuola calcio del Concesio. Due sere alla settimana però sono sempre dedicate agli allenamenti del Prealpino e poi c’è la partita. In tutti questi anni ne ha saltate poche. «Mai avuto seri infortuni – spiega – e questo mi ha allungato la carriera». Per continuarla al meglio ora sogna la promozione, traguardo ancora da raggiungere. Quest’anno una felice formula dopo la stagione regolare ha chiamato le due squadre migliori dei tre gironi bresciani ad affrontarsi in una poule a sei: l’equilibrio regna sovrano, tutte le formazioni meriterebbero di salire in D, potranno farlo solo le prime due. A completare il raggruppamento, assieme al Prealpino ci sono Rezzato, Villanuova sul Clisi, Malegno, Capriolese,Sysvolley Brescia e ogni venerdì è una battaglia.

Crescita

«Il livello della Prima Divisione negli ultimi anni è aumentato – spiega Maria - molte giocatrici sono scese dalle categorie superiori portando il loro contributo di esperienza. Noi però non abbiamo paura di nessuno, l’abbiamo già dimostrato e stavolta – dopo aver sfiorato più volte l’obiettivo - vogliamo arrivare sino in fondo». La dedica è già scritta, visto il vicino traguardo societario dei 50 anni, Mari sa però quale trofeo solleverà in caso di promozione perché lo fa dopo ogni successo, ed è la nipotina di pochi mesi, diventata un’autentica portafortuna. Tutte le volte che la piccina viene portata in palestra, il Prealpino poi vince. Non a caso si chiama Vittoria… 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.

Icona Newsletter

@I bresciani siamo noi

Brescia la forte, Brescia la ferrea: volti, persone e storie nella Leonessa d’Italia.