Storie

Marcello Bertocchi con il Giappone nel cuore

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Marcello Bertocchi è un venticinquenne con radici rezzatesi che affondano da generazioni nel territorio, con una innata passione per il Giappone. L'inizio di questo grande interesse verso il mondo orientale inizia a coltivarlo già al liceo Calini della nostra città, dove sceglie di frequentare il corso di minisperimentazione linguistica.

Purtroppo nella sperimentazione non rientra la lingua giapponese, lingua che dopo l'italiano ama di più. Ma lui non si arrende e trova che tale corso esiste al Liceo Arnaldo. Naturalmente si iscrive e frequenta quindi il Liceo Calini ed il Corso di Giapponese nell'altro Liceo. Al conseguimento della maturità Marcello, fa l'unica scelta concepibile per assecondare la sua voglia di avvicinarsi a quella parte di mondo, che tanto lo attrae, e approfondire lo studio del giapponese. Si iscrive nel 2006 all'Università Cà Foscari di Venezia, una delle poche in Italia ad avere la facoltà in lingua e cultura asiatica con studio di giapponese, cinese e coreano. Dunque, Marcello si iscrive al corso triennale della facoltà di lingue asiatiche, ma già nel 2008, al secondo anno di Università è impellente la voglia di visitare quel paese che non si sa perché ha su di lui un grande ascendente.

Eccolo quindi andare in Giappone per un campo di volontariato con il Servizio civile Internazionale. Il luogo è sulle montagne della regione di Yamanashi (nei dintorni di Tokio) in una fattoria, dove Marcello con altri cinque ragazzi stranieri e otto giapponesi deve tagliare alberi per costruire delle case sempre sugli alberi, per una colonia estiva di bambini giapponesi. Nel corso di questo suo primo viaggio Marcello ha conosciuto numerosi ragazzi giapponesi, in particolare un ragazzo con il quale stringe una grande amicizia,che sentiti i suoi progetti,si offre di ospitarlo a Tokio quando lo vorrà. Dopo la prima breve parentesi giapponese Marcello torna in Italia, dove consegue la Laurea nel 2009.

Ed è già nell'ottobre del 2009 che è nel paese del Sol Levante. L'idea è di cercare lavoro come insegnante di italiano - in previsione del quale aveva già fatto un corso di perfezionamento di didattica italiana per stranieri con relativo esame di certificazione di lingua Giapponese. Marcello, come già successo per le altre volte entra in Giappone (questa volta a Tokio) con il visto turistico che dura però solo tre mesi. Tokio non è il regno del bengodi,come fa capire Marcello, anche lì non è facile trovare lavoro, non perché manca, ma per le regole ferree che regolano il mondo del lavoro soprattutto per chi viene da fuori. Ma la voglia di stare è tanta, come la capacità di adattarsi.

Per lui quindi arriva un ingaggio come aiutante volontario in una scuola calcio di bambini dai 3 ai 5 anni. Non è quanto sperato, ma è lì a Tokio e altre opportunità possono nascere. Queste opportunità Marcello le coglie al suo terzo viaggio in Giappone. La prima non è un'opportunità, bensì un incontro con l'amore, una deliziosa giapponesina che si chiama Mika. Il nome Mika, tradotto in italiano significa «bellissima fragranza» e lui ne rimane inebriato. A settembre dello scorso anno, allo scadere del visto lavorativo, Marcello è tornato in Italia per proseguire gli studi, iscrivendosi nuovamente a Cà Foscari.

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