Storie

L'UOMO VENUTO DALL'IMPOSSIBILE

Regia: Nicholas Meyer
AA

Regia: Nicholas Meyer
Con: Malcolm McDowell, David Warner, Mary Steenburgen, Charles Cioffi, Kent Williams, Andonia Katsaros
Genere: fantascienza
Distribuzione: Sinister film

06-L'UOMO VENUTO DALL'IMPOSSIBILE_ALTA


Herbert George Wells, lo scrittore britannico che ideò per primo la Macchina del tempo, eletto a protagonista di una storia di viaggi nel tempo. È la bella trovata su cui è costruito questo film del 1979 accolto bene dalla critica e dal pubblico, ma di cui si sono poi perse le tracce (anche in tv è apparso per l’ultima volta parecchi anni fa) nonostante il buon ricordo che ne hanno quanti amano il genere. Ne è autore, alla sua opera prima da regista, lo scrittore Nicholas Meyer, divenuto famoso con il pastiche sherlockiano best seller “La soluzione settepercento”  del 1974 (a portarlo sullo schermo due anni dopo fu Herbert Ross) in cui Freud aiuta il detective a liberarsi dalla cocaina e dalle turbe del passato che lo hanno portato ad abusarne. De “L’uomo venuto dall’impossibile” (in originale Time After Time), Meyer appare come regista a sceneggiatore, ma la cosa è un po’ più complessa: gli era capitato di leggere la prima parte di un romanzo in fase di scrittura da parte del suo amico di college Karl Alexander e ne era rimasto così intrigato da ricavarne una sceneggiatura che vendette alla Warner con la clausola che sarebbe stato lui il regista del film e nel contempo ha permesso all’amico di finire il romanzo usando la sua sceneggiatura e di pubblicarlo con il suo nome. Oltre alla bella pensata di mandare Wells nel futuro, la storia ne offre un’altra: la caccia all’assassino seriale britannico più famoso e sulla cui identità rimasta segreta tanto si è ipotizzato anche da parte di famosi giallisti, compresi i cugini noti come Ellery Queen (l’ottimo “Uno studio in nero”), apocrifi sherlockiani e, ultima, Patricia Cornwell (la creatrice di Kay Scarpetta) che l’ha individuato come Walter Sickert, il noto pittore impressionista e bohémien britannico. Nel film, Jack è il medico chirurgo John Leslie Stevenson (David Warner), amico di Wells (Malcolm McDowell), che arriva in ritardo alla cena settimanale in casa dello scrittore (per forza: ha appena ucciso una prostituta) con gli altri: proprio quella sera Herbert George ha mostrato la Macchina del tempo appena costruita agli amici e dicendo di volerla usare e in che modo, senza però essere creduto. Da tutti, tranne che da John la usa per sfuggire alla polizia che è giunta sino a lui, ragion per cui Wells lo insegue per fermarlo e si ritrova nella San Francisco 1979, nel Museo eretto in sua memoria.

uomo3.JPG

Trovare le tracce dell’assassino non è difficile con l’aiuto di Amy Robbins (Mary Steenburgen), un’impiegata di banca sessualmente liberata e bisognosa di affetto reduce da una delusione sentimentale dopo l’altra, affascinata dall’aspetto e dai modi dello scrittore, alla cui assurda storia crede solo dopo essere stata da lui portata nel citato museo. Il difficile, se non impossibile è fermare Jack lo Squartatore, che ha ripreso ad uccidere, scopre Wells e minaccia di uccidere Amy. E qui il film , con Wells non creduto dalla polizia e anzi incarcerato come principale sospettato dei delitti seriali, riserva un bel colpo di scena che richiama, ma in modo ben diverso,  “Accadde domani” di René Clair. Anche se non ad alto costo e con effetti speciali assai limitati, il film regge bene, coinvolge ed è simpatico grazie anche agli attori: se David Warner è un credibile e maniacale Jack lo Squartatore, Malcolm McDowell è in un ruolo diverso dai suoi soliti tra psicopatia e dintorni e risulta un Wells molto British con il suo fascino e modi d’uomo del passato e un’aria da indifeso che però non rinuncia a battersi. Su tutti spicca però Mary Steenburgeen che sembra fare le prove (e probabilmente Zemeckis l’ha notata proprio qui) del ruolo che la renderà famosa 11 anni dopo, sempre alle prese con viaggiatori nel tempo: quello della maestrina ottocentesca Clara che si innamora di Doc in “Ritorno al futuro Parte III”. Molto buona l’edizione dvd, purtroppo con solo il trailer per extra: ne avrebbe meritati.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato