Storie

L'AMANTE

Regia: Jean-Jacques Annaud
AA

Regia: Jean-Jacques Annaud
Con: Jane March, Tony Leung Ka Fai, Frédérique Meininger, Arnaud Giovanninetti , Melvil Poupaud, Xiem Mang , Raymonde Heudeline, Lisa Faulkner , Philippe Le Dem
Genere: drammatico/romantico
Distribuzione: Minerva/Indie

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“L’amante” del 1982, film che all’epoca richiamò in sala un vasto pubblico e non solo per la scabrosità del tema e che ora torna disponibile in dvd, è la terza trasposizione di un romanzo dopo “La guerra del fuoco” del 1981 dall'omonimo libro di J. H. Rosny aînée e “Il nome della rosa” dal celebrato mystery medieval-filosoficodi Umberto Eco attuata da Jean-Jacques Annaud, il cineasta francese reduce da una brillante carriera nel campo della pubblicità in cui aveva avuto anche modo di sperimentare tecniche ed effetti speciali innovativi e che però ricordando quel tempo si definì “una prostituta, al servizio della società del consumismo”. Autore che ama il rischio Annaud: basti dire che prima di questo film aveva realizzato “L’orso”, del tutto privo di dialoghi e che gli valse il secondo Premio César per la regia (il primo gli era arrivato assieme a quello per il film con “La guerra del fuoco”) e che dal bestseller altri registi avrebbero ricavato una sorta di  porno soft alla “Emmanuelle” e simili di moda, cosa che non era però nelle sue intenzioni. Si tratta infatti della trasposizione del romanzo omonimo e semi-autobiografico di Marguerite Duras, la grande scrittrice francese, che in esso rievoca la sua adolescenza nell’Indocina francese degli Anni 30. Con protagonisti senza nome, conosciuti solo come "la ragazza" e "il cinese", si racconta la relazione sessuale intensa e contrastata tra una giovane francese di 15 anni, orfana di padre e figlia di una donna con pochi mezzi che fa l’insegnante, e il figlio trentenne dell'uomo più ricco della regione del Mekong. Lei frequenta con ottimo profitto un istituto femminile a Saigon ed è di estrazione poverissima perché la madre ha sperperato tutto ciò che la famiglia possedeva per inseguire il sogno di costruire una diga che impedisse all'acqua del fiume di inondare i suoi terreni. Madre che dopo la morte del merito è divenuta nevrotica e non è capace di educare i figli, specie i due maschi, uno dei quali, il maggiore, è oppiomane e violento, un poco di buono però idolatrato dalla genitrice, mentre quello minore è affetto da gravi problemi mentali.

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Dal canto suo, il cinese è un uomo avvenente, vestito con eleganza e che si può permettere un tenore di vita molto alto grazie al ricchissimo genitore. Il primo incontro, del tutto casuale, avviene a bordo di un traghetto sul  Mekong: la ragazza (Jane March) che torna in collegio dopo le vacanze estive, sembra più grande di quello che è e dice di avere 17 anni: indossa un vecchio vestito di seta ed un cappello da uomo, ha le labbra dipinte di un rosso brillante e scarpe con i tacchi alti. Lui (Tony Leung) è appena stato in Europa e sembra un playboy; il suo sguardo si fissa immediatamente sulla ragazza e, dopo un inizio di conversazione imbarazzata, lui prende coraggio e le offre un passaggio: lei accetta, anche se a malapena scambiano due parole durante tutto il tragitto. Il giorno seguente lui l'attende al di fuori del collegio ed i due vanno poi in una camera presa in affitto nel quartiere cinese dove nasce e si sviluppa così una relazione erotica e la ragazza viene iniziata all’amore fisico anche se si rende conto che un futuro insieme è impensabile e va sfruttato con passione assoluta ciò che essi hanno; per l’uomo tutto inizia come una delle sue tante relazioni con amanti occasionali, ma non sarà però così perché ogni giorno, dopo la scuola, la ragazza va con lui a fare l’amore, forse innamorata di lui o forse solo per un gesto che considera di ribellione. Tutto però cambierà quando la famiglia di lei, madre in testa ma non solo, viene a conoscenza della relazione clandestina e, dopo una prima  violenta reazione perché frequenta "un cinese", inizierà a sfruttarla: i doni di lui diventeranno una fonte di lucro per la madre e il figlio maggiore. In questo modo però quello che era un rapporto erotico sincero diventa corrotto dal denaro e finisce per essere irrimediabilmente compromesso dal padre dal cinese, che, saputa la storia, combina per lui un matrimonio con una ricca connazionale e la ragazza deve partire per tornare in Francia: non si rivedranno mai più? Il meglio del film, che nella versione originale si avvale della voce narrante è di Jeanne Moreau. sono le ricostruzioni sontuose dell'Indocina, il respiro dei vasti paesaggi, la minuzia dei particolari e l'atmosfera d'ambiente quasi magica, ma Annaud rimane nell’esteriorità: il film, eccessivamente patinato e raffinato, perde di vista il calore emotivo della passione, è un suggestivo ed elegantissimo esercizio di stile che però parla solo in parte allo spettatore. La March (che come attrice non ebbe molta poi fortuna) è acerba e sensuale, Leung talentuoso e ricco di sfumature, ma la ricercatezza stilistica soffoca emozioni ed erotismo. Unico extra del dvd è il trailer. 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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