Storie

LA SCOGLIERA DEI DESIDERI

Regia: Joseph Losey
AA

Regia: Joseph Losey  
Con: Elizabeth Taylor, Richard Burton, Noel Coward, Joanna Shimkus, Howard Taylor, Romolo Valli, Veronica Wells, Claudio Ettori, Michael Dunne
Genere: drammatico
Distribuzione: Pulp video
LA SCOGLIERA DEI DESIDERI FASCETTA DVD

Le biografie del regista non chiariscono il perché o non riportano neppure il fatto, ma questo film del 1968 che Pulp video riporta all’attenzione dei cinefili sarebbe stato firmato, almeno secondo alcuni digesti, da Joseph Losey con lo pseudonimo di Joseph Walton Joseph: che il grande regista americano dai primi Anni 50 autoesiliatosi in Gran Bretagna in seguito al maccartismo e che era reduce dai capolavori  “Il servo” (1963) e “L’incidente” (1967) non fosse soddisfatto dell’esito? E del resto in pubblico, nonostante le grandi firme (il regista e la coppia di protagonisti, strepitosi sul set, ma anche nel mondo dei gossip) fu tutt’altro che un successo in primo luogo di pubblico e poi anche di critica, salvo essere giustamente un po’ rivalutato successivamente . Eppure “La scogliera dei desideri” (in originale “Boom!”, dal rumore delle onde sugli scogli, titolo che adombra una metafora di morte che bussa incessante) era nato con i migliori auspici, tratto dal romanzo “The Milk Train Doesn't Stop Here Anymore” ("Il carretto del latte non ferma più qui") di Tennessee Williams, uno dei massimi drammaturghi americani che lo aveva poi riscritto per le scene e che come spettacolo era andato in scena a Broadway con grande successo con protagonisti Sean Connery e Simone Signoret, i quali però avevano rifiutato di interpretarlo anche al cinema. Girato quasi interamente in Italia, principalmente in Sardegna fra Porto Conte e l'Argentiera, il film di Losey, che calcò non poco il pedale del kitsch avendo a disposizione due attori che parevano non più distinguere fra set e vita e che stavano vivendo un momento particolarmente teso e  difficile (Liz aveva subito un’isterectomia che le impedì di avere il desiderato figlio con Burton) e che vivevano nell’alcol, fu molto elogiato da Tennessee Williams lo definì uno dei migliori adattamenti delle sue commedie realizzati negli Anni 60.

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Da notare che John Waters, regista, sceneggiatore, scrittore, attore noto per le sue opere dissacranti e provocatorie nei confronti dei “valori americani” e  uno dei nomi cardine del cinema indipendente Usa degli Anni 70, fu invece tra i suoi grandi estimatori e lo definì “oltre il male: bello, atroce e perfetto”. Ultima notazione prima di parlare della vicenda: i due protagonisti non avevano l’età prevista dall’autore: la Taylor era troppo giovane per il ruolo di una vecchia star declinata e Burton troppo avanti negli anni (ne aveva 42) visto che il suo personaggio era quello di un giovane ventenne. La storia vede Flora "Sissy" Goforth (la Taylor) ex-attrice famosa arrivata alla fine dei suoi giorni a causa di una malattia, con un passato ardente e una vita vissuta intensamente, ricchissima (aveva sposato e sepolto cinque mariti milionari) che trascorre i suoi ultimi giorni in Italia, in una grande villa che sorge sulla costiera di un'isola solitaria circondata da cani e da guardie del corpo, con tanti servitori, una segretaria e il medico curante (Romolo Valli). Una donna che la solitudine ha finito per rendere arida e crudele e che sta dettando le sue memorie. Un giorno, un estraneo misterioso e sospetto vestito di nero cerca di entrare nella sua proprietà e rischia di essere divorato dai cani: è Christopher Flanders (Burton), un giovane affascinante noto nell'alta società internazionale è noto come “Angelo della Morte”: il suo arrivo, infatti, è accompagnato dalla morte di chi lo ospita. Flora conosce la leggenda (o le dicerie?) che lo circonda, quella del corteggiatore di ricche vedove al termine della loro vita, ma non riesce a cacciarlo, e ne rimane irrimediabilmente affascinata, vuole ribellarsi al destino... Saranno giorni di tensione e di passione in un contesto che si fa allegorico e simbolista: dopo uno dei tanti e lunghi scontri verbali, Flora, sa sentendosi vicino alla fine, rinnega la sua idea di voler morire sola, prega Chris di starle vicino e di aiutarla al gran passo... Il film è definito dal Mereghetti “psicodramma pasticciato”, tuttavia si fa notare la regia di Losey che dà via libera ai protagonisti e fa risaltare al meglio la bellissima location della Sardegna trasmettendo il misticismo surreale tipico di certo cinema a cavallo degli Anni 70 grazie anche alla colonna sonora di John Barry affidata a strumenti a corde insoliti come sitar e mandolino con effetti ammalianti. Qualche eccesso nei dialoghi e buona nella parte centrale dalla presenza del frizzante Noel Coward nel ruolo dell'amico mentore di Lady Goforth. In dvd senza extra.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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