Storie

LA MASCHERA DI CERA 3D

AA

Regia: André De Toth
Con: Vincent Price, Phillys Kirk, Frank Lovejoy, Carolyn Jones
Genere: horror
Distribuzione: Warner
Per chi non conosce la storia del cinema sembra una novità il 3D oggi utilizzato per film d’azione, horror truculenti e cartoni animati, ma novità non è affatto dal momento che è stato creato e utilizzato per alcune produzioni degli Anni 50 (una sessantina quelle prodotte), per altro penalizzate dal fatto che allora gli occhialini erano quelli bicolore rosso e verde con forte perdita di luminosità e cromatica alterazione parziale. Film che alcune major Usa stanno recuperando e riproponendo così come erano state concepite e realizzate grazie alla qualità superiore del blu ray. Così dopo “Il mostro della Laguna nera” di Jack Arnold (1954, bianconero, Universal) e “Delitto perfetto di Hitchcock (1954, colore), Warner propone ora il capostipite degli horror tridimensionali: “La maschera di cera” di André De Toth (1953, colore). Remake del film omonimo (in originale Mystery of the Wax museum) diretto da Michael Curtiz nel 1933 con Lionel Atwill di cui mantiene il prodromo, il tema e svariati elementi, ma non la giornalista investigatrice, questo vede Vincent Price nei panni dello scultore reso folle e deforme dall’incendio del suoi museo causato dal socio truffaldino che fa le sue statue rivestendo di cera i cadaveri delle persone da lui assassinate. Un film ben curato nelle scene e nelle atmosfere inquietanti, non manicheo (il mostro è colpevole solo in parte) e che il 3D esalta in varie sequenze, due delle quali inutili nelle trama (l’omino con racchetta e pallina e il can can) quanto inventive ed efficaci nella tridimensionalità. Tra i validi extra, anche il film di Curtiz in versione originale sottotitolata e nella curiosa bicromia del 1933.

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