LA MASCHERA DELLA MORTE ROSSA

Regia: Roger Corman
Con: Winona Ryder, Ethan Hawke, Ben Stiller, Janeane Garofalo, Renée Zellweger
Genere: horror
Distribuzione: Sinister film
“House of Usher - I vivi e i morti”, “Il pozzo e il pendolo”, “Sepolto vivo”, “I racconti del terrore”,” I maghi del terrore”, “La vergine di cera”, “La tomba di Ligeia” e “La maschera della Morte rossa”: sono questi gli otto adattamenti di racconti di Edgard Allan Poe realizzati da Roger Corman fra il 1960 e il 1964, film importanti perché anche se sono stati girati a basso costo (e si vede) sono considerati tra le migliori riletture del grande scrittore della paura, infedeli il più delle volte alla lettera, ma decisamente fedeli nello spirito e capaci di portare in platea il fascino malato e morbosità della pagina. Tutti già disponibili in dvd e che ora cominciano a essere proposti anche nel più qualitativo blu ray sicché ai già usciti “I vivi e i morti” e “Sepolto vivo” si unisce ora, sempre senza extra, questo tratto dall’omonima novella del 1842 e la cui sceneggiatura comprende pure una sottotrama basata su “Hop-Frog” con protagonista il nano giullare. La vicenda è collocata in una località dell’Italia meridionale dove il principe Prospero (Vincent Price) regna da tiranno sulla misera popolazione, rinchiuso nel suo castello dalle stanze ognuna di colore diverso e in cui si dedica al culto di Satana. Dimora da cui egli esce per invitare la gente del villaggio a una festa da lui organizzata e suscitando il rifiuto e la protesta di Gino e di Ludovico che lo accusano di averla organizzata per prendersi gioco dei poveri, ragion per cui egli fa arrestare i due per farli giustiziare. A questo punto, la bella Francesca, fidanzata del primo e figlia del secondo, gli chiede pietà e Prospero, che medita di averla per sé, la porta nel castello dicendole che grazierà uno solo dei due e che sarà lei a scegliere chi… Progetto infame che però verrà frustrato da un misterioso individuo rossovestito che si presenta alla festa non invitato… Rispetto agli altri film da Poe di Corman, questo, il settimo in ordine cronologico, ha qualche falla a livello di storia (e “Hop-Frog” sa solo di allungamento per raggiungere il metraggio da drive-in), ma è invece molto curato, se non il più curato, in fatto di costumi, ambientazione, uso di colori sgargiante e la fotografia è di Nicholas Roeg, apprezzato direttore anche per Truffaut poi futuro regista e futuro marito di Theresa Russel. Altro elemento di spicco è dato da Vincent Price, attore che ha faticato ad imporsi ed ha fatto una lunga gavetta come caratterista (il suo primo film risale al 1938…), ma che nel 1958 con “L'esperimento del dottor K.”, più noto come “La mosca”, ha avuto il suo primo ruolo da protagonista in una produzione horror e che Corman nel 1960 ha chiamato per “I vivi e i morti” facendolo diventare un’icona, uno dei character fondamentali e più noti della storia del cinema della paura con la sua presenza persino magnetica sullo schermo, l'intensità del suo sguardo, la sua bassa tonalità di voce.
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