Storie

KUBO E LA SPADA MAGICA

Regia: Travis Knight
AA

Regia: Travis Knight
Con: 
Genere: animazione
Distribuzione: Universal

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Ai recenti Oscar, la statuetta per il film animato è stata vinta dal disneyano “Zootropolis” con esito pressoché scontato, tanto più che il poliziesco, con la coniglietta che, nonostante le difficoltà incontrate anche per il maschilismo dei colleghi riesce a trovare la desiderata affermazione, non solo è ben fatto, ma è anche un invito all’integrazione fra razze diverse (l’alleanza con la volpe, nemico per eccellenza) e la giusta considerazione da dare alle donne. Fra i nominati c’era però qualcosa di più raffinato e per palati molto esigenti – due caratteristiche che l’Academy tende a non prendere in considerazione non solo nel settore cartoni animati – ed era appunto questo film, vincitore nella sua categoria dei British Academy Film Awards (gli Oscar britannici), che Travis Knight ha realizzato per i Laika Studios e che ora è disponibile per visioni domestiche in dvd e nel migliore blu ray. Una casa di produzione molto particolare questa, che ora ha solo 12 anni di vita (è stata fondata nel 2005) , ma che ha realizzato film in stop motion (tecnica che prevede l’uso di marionette o pupazzi pazientemente ripresi un fotogramma alla volta) molto originali, raffinati, venati di piccole crudeltà e dalla trame assai più rivolte al pubblico maturo che a quello bambino: “Coraline”, “ParaNorman”, “Boxtrolls” e ora appunto “Kubo e la spada magica”, racconto iniziatico nel Giappone medievale. Per la cronaca e per hi non li conosce, la Universal contemporaneamente all’arrivo in videoteca del nuovo film, americano di origine e giapponese d’aspetto, ha messo in vendita anche un cofanetto che riunisce tutte e quattro le produzioni Laika. Siamo nell’antico Giappone, dove una donna su un fragile vascello nel mare battuto da una tremenda tempesta riesce a sfuggire grazie ai magici poteri che possiede a terribili ondate, ma non all’ultima e cieca e sfinita approda in una terra assieme ad un fagottino dove c’è un bimbo piangente e cieco d’un occhio. È Kubo, che cresce prendendosi cura della madre e aiutandola con la sua attività di prodigiosi cantastorie che suonando il suo shamisen magico (strumento musicale a tre corde) dà vita agli origami di carta da lui costruiti per il diletto del villaggio di pescatori. Cosa sia accaduto in passato lo veniamo a sapere dalla madre che va indebolendosi un poco alla volta e che in uno dei momenti di lucidità che va sempre più perdendo, spiega al ragazzino che non deve mai stare fuori la notte per non finire tra le mani del nonno, che si è adirato quando lei, una creatura fatata, si è innamorata di un umano, un samurai che le ha dato un figlio, e a lui ha sacrificato la sua immortalità; nonno che vuole anche il secondo occhio del bimbo, odiato pure dalle irritate e vendicative  sorelle della madre. Arriva però il giorno in cui si onorano i defunti e per poter rendere omaggio al padre che non ha mi conosciuto, Kubo fa tardi, cala l’oscurità e nel cimitero viene scoperto e assalito, salvandosi solo perché la madre si sacrifica, trasferendo l’ultimo suo anelito vitale in una scimmia che l’aiuterà assieme a uno scarabeo samurai a risolvere il mistero che circonda la scomparsa di suo padre, il più grande samurai che il mondo abbia mai conosciuto, e ritrovare le armi che lo avevano reso: la Spada Indistruttibile, l’Armatura Impenetrabile e l'Elmo Invulnerabile. La scimmia, Monkey, è ironica, cinica, feroce persino, ma profondamente amorevole e iperpotettiva (come appunto una mamma): lo scarabeo Beetle è un  grande guerriero solo nella sua mente e alle prese con una maledizione che non lo rende sicuro su chi sia e da dove provenga, ma possiede tanto ottimismo.

KUBO AND THE TWO STRINGS

Con loro, ecco Kubo affrontare una pericolosa avventura come quelle degli eroi dei suoi racconti, attraversare terre lontane, pericolose e magiche, imparare a gestire con forza e carattere i propri poteri magici, affrontare battaglie e mostri in vista dello scontro decisivo e impari col nonno, il vendicativo Moon King e le diaboliche gemelle Sisters. Attenzione però, Kubo ha dalla sua un’ulteriore e ultrapotente arma che non è la spada, che anzi serve poco , anche se è ad essa che dà risalto il titolo italiano: “Kubo and the two strings”, Kubo e le due cordicelle, o stringhe, che altro non sono che gli esili ricordi che il ragazzino porta con sè del padre e della madre... Una vicenda questa , che ricorda le favole originarie intessute di crudeltà dei fratelli Grimm e non le loro versioni edulcorate d’oggi, più complessa di quelle in circolazione, notevole e suggestiva, a tratti poetica, resa con maestria ed eleganza visiva che parla di maturazione e perdono, valori familiari e tradizione, perdita e capacità di ritrovamento che convivono nel cuore umano. A partire dall’ambientazione, il riferimento principale, visivo e narrativo, è la tradizione giapponese, con personaggi che si rifanno al folklore nipponico e affascinanti risultano le sfumature dark e le ambiguità psicologiche dei personaggi (la madre, in primis). Un film dai livelli tecnici altissimi, curato nella regia e visivamente bellissimo che i bambini più piccoli faticheranno a capire, ma rivolto ad adolescenti riflessivi e agli adulti. Il dvd del film presenta come contenuti speciali gli special “Il viaggio di Kubo” e “Gli angoli della terra”, presenti anche nel blu ray che in più aggiunge “Il mito di Kubo”. 

 

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