JACK REACHER - PUNTO DI NON RITORNO

Regia: Edward Zwick
Con: Tom Cruise, Cobie Smulders, Patrick Heusinger, Austin Hébert, Holt McCallany, Aldis Hodge, Danika Yarosh, Jared Bankens, Ben VanderMey, Giovanni Silva, Robert Knepper, Sue-Lynn Ansari
Genere: azione
Distribuzione: Universal
Secondo incontro tra Tom Cruise e Jack Reacher, l’ex-ufficiale della Polizia militare che vaga per gli States senza fissa dimora aiutando chi subisce torti, personaggio che vanta (meritatamente) molti appassionati creato dallo scrittore da Lee Child. Autore abile e accorto nell’inventarsi caratteristiche che restano facilmente nella mente del lettore: Reacher è sulla pagina una montagna umana per statura e peso (cosa che Cruise non è affatto) che sa picchiare come nessun altro e, come faceva un tempo da poliziotto con i soldati dei corpi speciali, non teme di battersi anche con tizi più grandi e grossi, in questo caso confidando anche sulla bruta stupidità dei rivali e aggiungendo alla sua abilità di combattente anche l’intelligenza di sapere dove e come colpire; da quando ha lasciato l’esercito non ha dimora e va dove gli capita e dove il piglio da boyscout lo chiama, saltando di motel in motel di modesto livello fornito solo di una spazzolino da denti; non ha valigia e nemmeno più di un capo di abbigliamento perché compra soprattutto magliette e calzoni gettando via ogni volta quelli indossati prima dell’acquisto dei nuovi; non ha documenti e solo un conto in banca da cui ritira quando ne ha bisogno la pensione in contanti; non si concede lussi ed è uno sradicato anche sentimentalmente che però qualche fugace relazione l’ha avuta, anche se non sempre. Tom Cruise lo ha interpretato per la prima volta due anni fa in “Jack Reacher – La prova decisiva” di Christopher McQuarrie e ora ne ha ripreso i panni i lo rivediamo in “Jack Reacher - Punto di non ritorno” affidato a a Edward Zwick e tratto dal 18mo romanzo della saga. Film fresco disponibile in videoteca. Regista che non si tira indietro e che anzi nelle scene d’azione, fra eroi e grandi imprese si trova a suo agio, Zwick con il suo “Glory - Uomini di gloria” del 1989 ha fatto vincere tre Oscar, tra cui quello per il non protagonista Denzel Washington, poi ha tentato la carta del melò storico-bellico-familiare con “Vento di passioni” del 1994, della denuncia e dell’impegno ma sempre restando in campo militare con “Il coraggio della verità” del 1996 e “Attacco al potere” del 1998 per poi incontrare per la prima volta Tom Cruise nello spettacolare “L'ultimo samurai” del 2003 e proseguire con “Blood diamond” con Leonardo Di Caprio (2006) e “Defiance – I giorni del coraggio” con Daniel Craig. Qui però è alle prese con un altro tipo di storia rispetto alle sue abituali in cui denuncia, impegno o ricostruzione storica sono assenti, ma a spiccare è l’azione, sia pure con qualche tinta gialla.
Ma diverso dai soliti è anche il romanzo di partenza che vede Reacher recarsi da lei invitato a conoscere la collega che ha preso il suo posto e la sua scrivania, il maggiore Susan Turner (Cobie Smulders, conosciuta come Maria, personaggio minore della saga degli Avengers), e non incontrarla, trovandosi addirittura accusato dell’omicidio di un tizio causato dal proiettile sparatogli ben 16 anni prima e che non si è mai potuto estrarre, denunciato da una donna da cui avrebbe avuto una figlia ore 15enne della quale non si sarebbe mai preso cura, ma soprattutto riarruolato forzosamente. A Reacher non manca il fiuto e ovviamente prende a sospettare che qualcosa non vada, di essere stato contemporaneamente accantonato, ma anche utilizzato per coprire qualcosa. Già ma che cosa? Detto che il film abolisce il vecchio “omicidio” puntando invece su quello contemporaneo di un ufficiale, Reacher fa il… Reacher: libera dal carcere militare la Turner speditaci con false e infamanti accuse, fugge con lei, prende botte e le restituisce, elimina un poco alla volta gli inseguitori lasciandosi per ultimo lo spietato killer che li guida (Patrick Heusinger) arrivando infine a smascherare loschi traffici afgani tra ufficiali e di un’agenzia di contractor: conclusione in una New Orleans che sa di 007. Quanto a Samantha (Danika Yarosh), la ragazza di cui sarebbe il padre, il film si diverte a lasciare a lungo il dubbio, a calcare sul possibile risvolto paterno-sentimentale e ad instillare in Reacher accenni di maturità che potrebbero addirittura fargli cambiare vita; ma in proposito si vedrà. Come detto, Zwick, al suo primo action movie, punta soprattutto sull’azione e sui pestaggi brutali riducendo la trama e soprattutto spogliandola di molte tinte gialle. Il risultato è accettabile, il film si fa vedere volentieri e non stanca, però inferiore a “La prova decisiva” dove Reacher era pure anche più detective intuitivo e c’era molto feeling erotico sottopelle e mai concretizzato tra Rosamund Pyke e Cruise, feeling qui inesistente tra l’attore e la Smulders. Il film è disponibile in limited edition contenente un’inedita graphic novel di Lee Child, in tre versioni: dvd con per extra gli special “Il ritorno di Reacher” e “Nessuna pietà: La battaglia sul tetto”; blu ray ad alta definizione con l’aggiunta degli ulteriori speciali “Sul set in Louisiana”, “Una famiglia inaspettata”, “Attua la tua vendetta: combattimento letale” e “Focus su Reacher” con interviste a Tom Cruise e al fotografo David James; blu ray 4K, ossia al top dell’attuale home video per chi ha tv e lettori appositi, in un cofanetto che contiene anche il blu ray normale.
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