Il dono nel silenzio nel tempo

Non è facile, nel tempo del rumore, seguire la strada del silenzio, della meditazione, della solitudine
Ascoltare i silenzi diventa fondamentale per dare un senso ai suoni
Ascoltare i silenzi diventa fondamentale per dare un senso ai suoni
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Ascoltare i silenzi diventa fondamentale per dare un senso ai suoni. Non è facile, nel tempo del rumore, seguire la strada del silenzio, della meditazione, della solitudine. Nell’edizione di venerdì scorso abbiamo riportato la testimonianza di Anna Maria, una giovane donna che ha scelto di vivere in un monastero di clausura e che proprio oggi pronuncerà i suoi voti.

Sono affascinanti la serenità e la lucidità con le quali ha analizzato il nostro tempo, ormai privato del dono prezioso del silenzio. Privato della capacità di ascoltare. Eppure, in questo frastuono di messaggi, di chiacchiere, di parole rotolanti e irriflessive, quanto sarebbe salutare fermarsi ad ascoltare chi ci parla. Soprattutto, ad ascoltare la voce profonda che ci arriva da dentro.

Non è necessario arrivare alla scelta di vita radicale di Anna Maria per riuscire ad apprezzare il silenzio e l’ascolto. Basterebbe essere più generosi con se stessi e, magari, fare una riflessione dopo essersi riletti la poesia di Constantinos Kavafis, della quale riportiamo alcune strofe: «E se non puoi la vita che desideri...Non sciuparla portandola in giro/ in balìa del quotidiano gioco balordo degli incontri e degli inviti/, fino a farne una stucchevole estranea».

 

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