In poche parole

Giunta Del Bono, si poteva fare ancora di più

In attesa dell'ufficialità, le indiscrezioni sulla Giunta Del Bono lasciano perplessi, con logiche che sanno di vecchio
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Diciamo la verità. Dopo aver vinto in quel modo, già al primo turno, con il 54%, tutti abbiamo pensato che Emilio Del Bono avrebbe potuto fare quel che voleva. Perché se è vero che tutti hanno corso, raccolto preferenze, girato mercati, distribuito volantini, quella del 10 giugno è stata la sua vittoria. Eppure dopo due settimane, nel giorno dell’ipotetico ballottaggio, siamo ancora qui a interrogarci sugli equilibri della sua giunta tra liste, correnti, competenze e personalità.

Di fatto il sindaco ha scelto la sua squadra, che presenterà «alla città» domani, in Pinacoteca. Ma questi giorni hanno lasciato un retrogusto un po’ stantio. Giusto ascoltare tutti (in fondo lo aveva annunciato). Legittimo usare il criterio delle preferenze per costruire la giunta (figlio di quanto detto in campagna elettorale, «ciascuno faccia la sua corsa»).

Sacrosanto puntare sulla continuità confermando chi ha lavorato «molto e bene». Ma i numeri della vittoria facevano intravedere scelte coraggiose, magari azzardate, senza dover rendere conto a nessuno: tecnici pescati dall’Università, deleghe assegnate in maniera innovativa, giovani messi in ruoli chiave. Per ora il quadro dice di una giunta che accontenta tutte le liste in base all’aritmetica. Roba che un po’ sa di vecchio. Forse si poteva fare «ancora di più».

 

 

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