Buone vacanze se si farà «un cavolo»

Sarà improbabile che le madri riescano a non fare nulla, tuttavia le regole casalinghe potrebbero garantire il meritato riposo di tutti
La giornalista Daria Bignardi ha dato un consiglio alternativo alle donne in partenza per una vacanza
La giornalista Daria Bignardi ha dato un consiglio alternativo alle donne in partenza per una vacanza
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La giornalista Daria Bignardi ha dato un consiglio alternativo alle donne in partenza per una vacanza in famiglia. «Quest’anno, in casa, non fate un cavolo». (Per scrupolo sostituisco con un ortaggio il sostantivo maschile usato, lo stesso che nel basso linguaggio definisce comunemente gli stupidi e chi non ha voglia di fare niente).

Potrebbero essere tentate le casalinghe/lavoratrici provate dal lockdown le quali, dopo essersi strizzate per recuperare le ultime gocce di energia, adesso ne hanno «le multitasking» piene e vorrebbero solo riposare. Tirate come elastici, preoccupate per il futuro incerto, desiderano incrociare le braccia per qualche giorno, delegando ad altri il compito di factotum. Per la stessa ragione Silvana, dopo aver stilato un regolamento che sembra il manuale della famiglia in vacanza, ha disseminato strategicamente la casa estiva di cartelli che invitano figli e nipoti alla collaborazione, attraverso scritte tutt’altro che formali.

Il primo lo ha piazzato nella zona notte dove invita tutti ad astenersi da critiche sul disordine altrui e di provvedere al proprio. In bagno il cartello sollecita a non girovagare per casa con i costumi gocciolanti e non ignorare la bacinella dei panni comuni da stendere. Sulla lavatrice campeggia l’avvertimento che la padrona di casa «lava ma non stira» e non prende responsabilità per eventuali errori nel lavaggio di capi delicati. Anche in cucina, senza eufemismi, viene rammentato a tutti che «la lavastoviglie è un grande elettrodomestico, ma va caricata e svuotata».

  • I messaggi di una mamma per invogliare a dividere il carico casalingo
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Segue per tre volte la parola collaborazione, sottolineata e con l’aggiunta di altrettanti punti esclamativi. Nel vademecum non viene trascurato nulla, neppure il contenimento dei consumi. I parenti villeggianti sono sollecitati a spegnere luci e ventilatori; gli anfitrioni specificano di non essere degli azionisti dell’Enel, che le bollette per la seconda casa sono più salate dello splendido mare della costa ionica crotonese.

Tra i messaggi di Silvana quello che elimina ogni possibile fraintendimento è stato incollato sulla porta d’ingresso. Parole esplosive a raggiera, come lo sparo di una lupara. Ha scritto: «se queste regole non ti piacciono puoi fare le tue ferie in albergo. L’hotel Atene è a 50 metri sulla destra, uscendo dal portone». In questa estate di vacche già magrissime sarà improbabile che le madri riescano a non fare «un cavolo», tuttavia le regole casalinghe risulteranno preziose se riusciranno a garantire il meritato riposo di tutti. Buone Vacanze!

 

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