Storie

IL SOGNO DI FRANCESCO

Regia: Renaud Fély e Arnaud Louvet
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Regia: Renaud Fély e Arnaud Louvet
Con: Elio Germano, Jérémie Renier , Yannick Renier, Éric Caravaca , Marcello Mazzarella, Stefano Cassetti, Thomas Doret , Alba Rohrwacher, Olivier Gourme 
Genere: storico/biografia
Distribuzione: CG Entertainment

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La figura di San Francesco è stata più volte portata sullo schermo. Le più importanti delle quali sono quali sono “Francesco giullare di Dio” di Roberto Rossellini (1950), “Francesco d’Assisi” di Liliana Cavani che sul poverello di Assisi avrebbe poi girato atri due film (1966) e “Fratello Sole sorella Luna” di Franco Zeffirelli (1971). L’anno scorso se n’è aggiunto uno nuovo, questo “Il sogno di Francesco”  di  coproduzione franco-italo-belga diretto dai francesi  Renaud Fély e Arnaud Louvet che però non ha avuto grande eco anche nel nostro Paese tanto che è stato distribuito per pochi giorni in ottobre, in occasione della festa del santo, e ha incassato in tutto 148mila euro. Che nello spettatore italiano (complice anche la distribuzione) non ci sia molta attenzione se non in caso di pompaggi pubblicitari è cosa nota e tra i tanti a farne le spese, nonostante la presenza di Papa Bergoglio che ha assunto il significativo e impegnativo nome di Francesco, c’è stato anche questo girato in buona parte in Umbria e che ha per protagonista Elio Germano, già apprezzato Leopardi ne “Il giovane favoloso”, e che in questa versione del Santo mantiene caratteristiche di ascetismo e sobrietà, lontano dagli facili stereotipi e dal0’agiografia, un uomo umile che si batte per l’umiltà e ama la povertà e i poveri come un una ricchezza e un dono del cielo. Per i tanti che hanno perso il film, o magari solo incolpevolmente ignorato l’esistenza, arriva ora l’edizione in dvd. Attenzione, però, non si tratta della storia del poverello di Assisi come l’hanno narrata con toni pauperistici e quasi fiabeschi Rossellini, né contestatari la Cavani e neppure spettacolar-hippie Zeffirelli, ma solo di un frammento di essa che vuole fornire una nuova occasione di riflessione sulla figura religiosa del Santo, con i  due registi che cercano di evitare luoghi comuni e agiografia e prendono e spunto dall’incontro/scontro tra Francesco e il confratello Elia. Siamo nel 1209, dopo che Papa Innocenzo III, che temeva le derive ereticali che stavano sorgendo nel pauperismo non francescano, non aveva approvato la prima versione della Regola dell’ordine che il Santo voleva istituire. Elia cerca di convincere Francesco della necessità di abbandonare l’intransigenza dimostrata finora, accettando di redigere una nuova Regola francescana; ma che cosa resterebbe del sogno di Francesco? La loro amicizia riuscirà a resistere al confronto tra ideali e compromessi? Elio Germano è un Francesco umano, poetico e sognatore, persino un po’ anarchico, Jérémie Renier (attore che ha lavorato con i fratelli Dardenne) è un Elia più terreno, con dubbi e crisi di coscienza; il primo visionario, sull’orlo di una “santa follia” per l'atteggiamento intransigente e utopisticamente improntato alla ricerca della semplicità nella mancanza, nello spogliarsi di qualsiasi cosa non fosse urgentemente necessaria, il secondo non  meno determinato di lui nell'ostinata volontà di mediare fra sogno e realtà concreta.

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Sono due persone che si rispettano e si vogliono bene, ma che cercano Francesco di mettere a punto un ordine religioso che si attenga strettamente ai dettami del Vangelo, Elia invece impegnato a rendere istituzionale, e dunque riconosciuto, lo stile di vita, il comportamento rigoroso e i processi di vita che la dottrina francescana impone ai suoi appartenenti per vivere in povertà nella pace e nel rigore. Tra i motivi di dissenso anche il fatto che Francesco non riteneva indispensabile l’adeguarsi alla volontà dei superiori, voleva codificare il principio che ci si debba ribellare alla gerarchia se lo si ritiene giusto. Suddiviso in capitoli raccordati dalla voce fuori campo di Elia indirizzata a un novizio, il film, frammentato in blocchi, realistico, all’inizio è più corale, mostra un gruppo di frati che vivono per lo più all’aperto, fra i boschi e i prati della campagna umbra, poi però si sofferma sugli episodi più politici degli ultimi anni della vita del Santo e sulla creazione delle clarisse con Santa Chiara (la interpreta Alba Rohrwacher) con un taglio bressoniano, costumi e interni poveri, chiari ma non insistiti riferimenti pittorici, muovendosi tra cronaca storica e qualche libertà, di cui la più significativa (e sfasata oltre che assurda cisto il personaggio) è l’invenzione di un tentato suicidio di Elia finito in crisi di sconforto. Le intenzioni sono tutte molto buone, ma l’eccesso di rigore non sempre rende il fervore d’intenti rivoluzionario per quei tempi e rischia di rendere “Il sogno Francesco” meno appetibile per il grosso pubblico. Disponibile in dvd con il solo trailer per extra.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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