IL SIGNORE DELLE MOSCHE

Regia: Peter Brook
Con James Aubrey, Tom Chapin, Hugh Edwards, Roger Elwin, Tom Gaman, Nicholas Hammond
Genere: drammatico
Distribuzione: Sinister
Opera prima, e la più nota e diffusa, del premio Nobel William Golding uscita nel 1954 e diventata presto di culto nei paesi anglofoni, “Il signore delle mosche” è un romanzo distopico – non propriamente fantascientifico, pur se ci fu chi lo apparentò a tale filone - e piuttosto di indagine psicologica sulle forze negative che l’uomo si porta dentro (“L’uomo produce il male come le api producono il miele” è la frase chiave), ancora attuale sia per tematiche che per ambientazione. Un libro che è stato pure oggetto di due trasposizione cinematografiche: la prima e migliore di Peter Brook che nel 1963 figurò tra i possibili candidati della Palma d’oro al Festival di Cannes: la seconda del 1990, più piatta nonostante la presenza del colore e banalizzata, diretta da Harry Hook. È appunto il film firmato da Peter Brook che torna ora disponibile in Special edition rimasterizzata in Hd per la collana “Classici ritrovati” di Sinister. Il britannico Peter Brook è uno dei più importanti registi di teatro (shakespeariano, ma non solo) del ‘900, assertore assieme e Jerzy Grotowsky del cosiddetto “Teatro povero”, ma ha saputo distinguersi anche in campo cinematografico (“Marat/Sade” del 1967, il colossale “Il Mahabharata” del 1989). Questa sua molto fedele versione del romanzo di Golding, fotografata in un bellissimo bianconero, terzo suo lavoro per il cinema, è ritenuta di buon livello tanto che il britannico National Board of review of Motion pictures nel 1963 la inserì nell’elenco dei migliori dieci film dell'anno. La storia è ambientata nel 1984 (che non è una data scelta a caso, ma con palesi riferimenti al capolavoro di Orwell), anno in cui è in corso una guerra nucleare ragion per cui le autorità inglesi, per salvarli in salvo in Australia, dove però non arrivano: l'aereo su cui viaggiano infatti precipita su un'isola disabitata nel bel mezzo dell'oceano Pacifico, dove essi debbono cavarsela da soli, senza ordini o aiuti di adulti. All’inizio tutto sembra funzionare bene: eleggono Ralph come capo e si organizzano in due gruppi: il primo è capeggiato da Ralph che assegna i compiti in base alle capacità di ognuno, il secondo da Jack e composto dai ragazzi del coro si cui egli era capogruppo che avrà il compito di cacciare e procurare cibo a tutti. Bastano però solo pochi giorni perché le cose cambino: Simon, un ragazzo che soffre di allucinazioni, si metta in testa che sull’isola ci sia un mostro, la “bestia che striscia” e c’è chi afferma di averla vista.
A questo punto, nonostante le condizioni ambientali favorevoli e la cultura instillata loro, fra i ragazzini comincia a emergere il peggio dell’animo umano e mentre Ralph, che è dotato di carisma personale e resta “immune al contagio psichico” (tra le tante simbologie sparse da Brook c’è anche quella che egli resta l'unico ad indossare, seppure a brandelli, calzoni e camicia dell'uniforme del collegio), in Jack prevalgono gli istinti belluini nascosti e pronti a sprigionarsi nei momenti di crisi. E neppure la scoperta che il mostro altro non è che.. (niente spoiler!) migliorerà la situazione; le divisioni e i contrasti si accentuano, il linguaggio si fa scurrile, Jack decide di offrire alla bestia una testa di maiale attaccata a un bastone piantato in terra e brulicante di insetti (appunto il "Signore delle mosche", che nella terminologia biblica altri non è che il diavolo), si fa viva la violenza, gli istinti primordiali prendono il sopravvento e con essi morte ed omicidi di compagni a cominciare dai più razionali tra cui il ciccione Bombolo (In originale Piggy) che è l’intellettuale del gruppo. Ci sarà mai salvezza? Ma per chi e in che modo? Una vicenda filosofica e metaforica inquietante quella del romanzo (non va scordato che nel 1954 le ferite del nazismo erano ancora sanguinanti…) che Brook rende offrendo abbondanza di simbolismi senza però perdere in tensione e dirigendo con felici esiti un gruppo assortito di giovanissimi interpreti. Decisamente buona l’edizione in dvd e non solo per la rimasterizzazione: decisamente interessanti e utili per chi vuole approfondire il film ed i suoi significati sono gli extra: intervista al regista Peter Brook, scene inedite e galleria fotografica
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