Storie

IL SEGRETO DI SANTA VITTORIA

Regia: Stanley Kramer
AA

Regia: Stanley Kramer
Con: Anthony Quinn, Anna Magnani, Virna Lisi, Hardy Krüger , Sergio Franchi, Renato Rascel, Giancarlo Giannini, Patrizia Valturri, Eduardo Ciannelli, Leopoldo Trieste, Gigi Ballista  
Genere: commedia/guerra
Distribuzione: Pulp video

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Nella seconda parte della sua carriera, dopo una prima dedicata all’impegno, Stanley Kamer ha scelto di riproporre alcuni temi che aveva trattato in modo serio e drammatico in chiave di commedia (lo aveva fatto due anni prima in “Indovina chi viene a cena”?): si spiega così questo “Il segreto di Santa Vittoria” del 1969 dal cast importante che impegna anche attori italiani tra cui Anna Magnani in una delle sue ultime apparizioni sul grande schermo e che ritrovò Anthony Quinn con cui aveva già recitato in “Selvaggio è il vento”. Il film è tratto da un romanzo di Robert Crichton che aveva rinarrato a modo suo e con varie modifiche, compreso il cambio della località dal Piemonte al Centro Italia (lo scrittore confuse il paese di Santa Vittoria d’Alba in provincia di Cuneo in Piemonte con Santa Vittoria in Matenano, in provincia di Fermo nelle Marche) e che non si trattasse di spumante ma di vino rosso, una vicenda realmente avvenuta in tempo di guerra durante l’occupazione nazista. La storia vera, che interessò Santa Vittoria d’Alba e gli stabilimenti Cinzano tra il settembre 1943 e l’aprile 1945, è che l’esercito tedesco, come andava facendo nel nostro Paese, voleva requisire impianti e materiali dalle fabbriche per trasferirlo in Germaa e che il conte Marone, contitolare della Cinzano, volendo proteggere i molti macchinari di valore e innovativi da lui ideati e le numerose bottiglie di spumante, con l’aiuto di alcuni anziani dipendenti fece trasferire in una delle grandi gallerie macchine, impianti per la lavorazione spumanti e bottiglie in preparazione con i lieviti. Galleria che poi venne chiusa da un muro era alto otto metri e largo sei che poi con sabbia e fuliggine fu trattato per apparire vecchio e sporco come gli altri e contro il quale furono poi appoggiati fusti usati e damigiane vuote, mal impagliate, e altro ancora per dar l’impressione di roba vecchia, accatastata da tanto tempo. Lo stratagemma riuscì e i tedeschi non individuarono mai il nascondiglio. Nel film, che si svolge dopo la caduta del fascismo e i cui esterni furono girati in Lazio, nei comuni di Anticoli Corrado e Capranica Prenestina mettendo però qua e là qualche scritta Cinzano, i tedeschi arrivano a Santa Vittoria, paese rinomato per la qualità del proprio vino per impossessarsi di tutte le bottiglie custodite nella cantina sociale, ma la popolazione, con in testa l’appena eletto sindaco Bombolini (Anthony Quinn), vinaio ubriacone e sostenitore pentito del duce, non vuole che l'unica ricchezza locale finisca nelle mani dei nazisti, a costo di mettere a rischio la propria vita.

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Consigliato da Carlo, ufficiale disertore che vive nascosto in casa della contessa Malatesta (Virna Lisi), Bombolini fa nascondere con l’aiuto di tutti gli abitanti un milione di bottiglie in una grotta d'epoca romana e, una volta giunti i tedeschi, consegna al loro comandante, il capitano Von Prum (Hardy Krüger), solo le centomila bottiglie rimaste, assicurandolo che non ve ne sono altre. Il capitano è convinto che il sindaco, spalleggiato dalla moglie Rosa (la Magnani) menta e fa perquisire il paese, ma senza risultato. E non trovano nulla neppure due militari meno arrendevoli mandati dal comando con il compito di strappare alla verità ai sanvittoriani, anzi Bombolini, pur minacciato di morte, riuscirà a beffare anche loro tirando in ballo due veri fascisti. Insomma, il vino è salvo e gli occupanti se ne dovranno andare…  Una versione "enologica" della Resistenza è stato definito il film n po’ lungo però piacevole, in cui l’eccesso di cadenze da commedia annacqua la drammaticità della situazione e che tra i non pregi ha anche il massiccio ricorso al macchiettismo nella rappresentazione folkloristica degli italiani. Tra una scenetta e l’altra proposte, un amore interclassista tra una contessa e un militare, audaci annotazioni sui primi pruriti sessuali (Giannini rivela i suoi gusti “maso”), un Rascel anarchico grillo-parlante e molti battibecchi fra moglie e marito Magnani – Quinn, la prima tipica donna che porta i pantaloni e il secondo bifolco che si educa alla politica con “Il Principe” di Machiavelli. Il film grazie a Pulp video è toranto disponibile in dvd e per la prima volta anche in blu ray, due buone edizioni (la seconda ancor più) ma prive di extra.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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