Storie

IL PASSO DEL DIAVOLO

Regia: Renny Harlin
AA

Regia: Renny Harlin
Con: Holly Goss, Matt Stokoe, Luke Albright, Ryan Hawley, Gemma Atkinson, Nikolay Butenin, Nelly Nielsen, Valeriya Fedorovich, Aleksey Kink, Sergey Lobanov 
Genere: horror
Distribuzione: Koch media

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È stato un aprile particolare quello home video di Koch media, caratterizzato da uscite direct-to-video, ossia di film mai approdati nelle sale italiane come “The loft” (la segnalazione più sotto), l’atteso “31” di Rob Zombie e “Partisan” (se ne parlerà tra qualche giorno) e questo “Il passo del Diavolo- Devil’s pass” ora reeribile in dvd e in blu ray nell’ambito della collana horror Midnight factory. Vincitore del Neuchâtel international Fantastic film festival e basato su un avvenimento realmente accaduto sui monti Urali nel febbraio 1959 conosciuto come l’Incidente del passo Djatlov e tuttora avvolto in un alone di mistero, il film è ambientato ai nostri giorni ed è stato girato come un mockumentary, o finto documentario, della serie del "found footage”, ossia video ritrovato lanciato da “The Blair witch project” e da allora più volte sfruttato (sino anche all’abuso). A dirigerlo nel 2013 è stato Renny Harlin, finlandese d’origine che ha esordito a Hollywood con “Nightmare 4: Il non risveglio” e “58 minuti per morire - Die harder" e che aveva fatto ben sperare, ma che dopo “Cliffhanger - L'ultima sfida” con Sylvester Stallone è incappato in produzioni meno fortunate al botteghino, spcecie la prima, con protagonista la moglie attrice Geena Davis “”Corsari” e “Spy” per poi perdere quello che sembrava il suo iniziale smalto e girare opere di minor risalto come “Blu profondo” o più commerciali come “Driven” sempre con Stallone. Lo spunto, come detto, è quanto avvenuto nel febbraio 1959 a dieci escursionisti russi che si erano avventurati in una zona remota dei monti Urali, uno dei quali fu ritrovato vivo, ma fuori di testa tanto da finire in un ospedale psichiatrico, mentre i cadaveri degli altri nove furono ritrovati un paio di settimane più tardi, alcuni con le ossa apparentemente schiacciate dalla parte interna e un altro positivo per le radiazioni cui pareva essere stato sottoposto; decessi le cui cause sono ancora oggi sconosciute e che alcuni hanno ritenuto dovute a incontri alieni o a cospirazioni governative. Un caso su cui nel 2012 decide di indagare un gruppo di studenti statunitensi capeggiato e stimolato dall'antropologa Holly (Holly Goss) e di cui fanno parte il di lei amico Jensen (Matt Stokoe), l’ingegnere audio Denise (Gemma Atkinson) e gli scalatori esperti Andy (Ryan Hawley) e JP (Luke Albright). Forniti di idonee strumentazioni e di cinepresa, essi si recano quindi sui Monti Urali, nell'entroterra russo, ripercorrendo il tragitto della precedente spedizione e visitando alcuni luoghi toccati dai nove escursionisti tra cui l'ospedale psichiatrico dove è rinchiuso l'unico sopravvissuto e la taverna, dove gli sfortunati membri del gruppo sostarono la notte prima di partire e scomparire.

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Giunti faticosamente sul passo Dyatlov, i giovani vanno incontro a fenomeni e strani avvenimenti (il ritrovamento di una lingua umana, l'eccesso di radiazioni, gli strumenti che smettono di funzionare) che possono incutere paura tanto che il terrore prende a serpeggiare tra i loro tanto che molti vogliono tornare indietro, ma ne sono dissuasi da  Holly (da sempre attratta da quel luogo) che li convince a restare per non rendere vani gli sforzi fatti fino a quel momento. Una slavina però piomba sul campo distruggendolo e uccidendo l'altra ragazza, la situazione precipita e Holly con gli altri sopravvissuti si rifugia in una misteriosa botola sotterranea che porta ad un laboratorio militare russo, apparentemente abbandonato… Anche se si tratta dell’ennesimo finto documentario con le telecamerine a mano, la vicenda e l’atmosfera con cui è resa oltre ad alcuni sviluppi non banali (nel banale e nell’illogico cade invece a tratti la sceneggiatura) rendono il prodotto abbastanza impressionante e coinvolgente. Discutibili invece gli effetti speciali e le creature realizzate con la computer grafica. Proposto da Koch media in cofanetti limited edition, corredato da booklet di approfondimento, in dvd e in blu ray (di qualità più elevata e consigliabile per chi ha il lettore apposito), il film oltre al trailer originale offre oltre 50 minuti di interessanti contenuti speciali: il documentario Renny Harlin: Un regista Rock’n roll, lo speciale Le Montagne della follia e un dietro le quinte.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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