Il New Volley Rezzato Collini finalmente promosso in serie D

La promozione? Per anni a Rezzato ha fatto rima con maledizione. Nel 2021, dopo la conquista della coppa Brescia, la notizia del ripescaggio in D arrivò troppo tardi per fare la squadra e il team fu costretto a rinunciare. Poi due secondi posti consecutivi e ne saliva solo una.
Nel 2024? Regular season dominata con 14 vittorie da tre punti su 14, come nessuna negli altri gironi. E il 3-0 a Malegno alla prima giornata della poule promozione ideale prologo di quella che sembrava una galoppata verso il paradiso. Macchè, ecco due sconfitte e il mondo che si capovolge. Il Rezzato che vinceva sempre di colpo non ha vinto più.
«Dal punto di vista psicologico è stata una mazzata – ammette il presidente Giorgio Temponi– eppure io non ho dubitato un attimo che ce l’avemmo comunque fatta. Le ragazze hanno capito in fretta che ciascuna di loro doveva dare qualcosa in più e che quanto ottenuto sino ad allora non era sufficiente. Sono tornate in campo più determinate di prima e da allora la musica è cambiata».
La prima scossa
È arrivata dal forte spirito di appartenenza, come spiega la capitana Chiara Temponi, da ben 15 anni nel club, protagonista già nel 2017 quando la squadra vinse il torneo di Seconda Divisione «Di ragazze ne ho viste arrivare tante – dice - ma un gruppo così unito lo avevo visto poche volte. Nessuna si sente protagonista, nessuna che si lamenta se deve lasciare il posto a un’altra». Con lei giocano da anni altre due fedelissime, Vanessa Quaini e Aurora Boifava, cresciute nel club.
Fondamentale poi l’esperienza dell’allenatore Vincenzo Palumbo tra l’altro arrivato in corsa, che ha ottenuto col Rezzato la sua quinta promozione. Un’altra gliel’ha tolta il Covid: nel 2020 col Manerbio era lanciato verso la D quando l’emergenza sanitaria bloccò tutto. Con una curiosa caratteristica, quella di vincere ed andare via.
«Dipende molto anche dalla mia professione di militare che spesso mi spinge lontano dalla provincia – spiega - . La scorsa estate però ero convinto di restare al Monti chiari, salito in Prima Divisione, poi rinunciò a iscriversi. E allora ho accettato l’invito del Rezzato». In passato era salito di categoria in Prima anche col Buffalora e in Seconda con Atlantide e Ghedi. «La dirigenza a Rezzato aveva già svolto un ottimo lavoro, costruendo una squadra completa, ho chiesto e ottenuto l’inserimento di Dalila Di Donna, arrivata da Montirone, che ho allenato per anni».
La mission
Uno solo l’obiettivo dichiarato al via dalla società, centrare finalmente la D. Lo ricorda il direttore sportivo Simone Giacomini, per anni tecnico del Rezzato.
«È stato chiaro sin dal primo giorno, stavolta non potevamo fallire». Fondamentale la sua opera di rafforzamento della rosa con gli arrivi in estate dal Cortine di Nave di Alice Foschetti, Susan Van Nieuwpoort e Sonia Del Duca, di Eleonora Frizzi dal Montichiari e di Alice Gerri dal Botticino, mentre Alessia Pennacchio era ferma da un anno, nella rosa completata da Alessia Marelli e Chiara Cartapani, arrivate due stagioni fa.
Il Rezzato è partito alla grande, spinto anche dall’entusiasmo dell’ambiente. La società ha lavorato molto sul territorio avviando a questo sport ben 120 atlete dal minivolley in poi con la prima squadra come ideale sbocco del percorso giovanile. Il clima che si respira è quello di famiglia, sia in campo sia sugli spalti.
Tutto si è deciso all’ultima giornata della poule promozione: il Prealpino era già salito in D, restava un secondo posto da assegnare. Al Rezzato, nel match casalingo col Villanuova sul Clisi serviva la vittoria. Ma è destino che qui tutto debba essere conquistato con sofferenza, perché il primo set è andato alla formazione ospite. Rabbiosa la reazione in quelli successivi per il 3-1 che ha liberato una gioia frenata da troppo tempo. «Alla fine è successo davvero», c’era scritto sulle magliette celebrative mentre impazziva la festa del dopopartita. Sì, il Rezzato è in serie D e ora vuol tenersela stretta.
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