IL MISTERO DEGLI SPECCHI

Regia: Terence Young
Con: Eric Portman, Edana Romney, Joan Maude, Barbara Mullen, Christopher Lee
Genere: drammatico/fantastico/thriller
Distribuzione: Cecchi Gori
Arriva in dvd in versione restaurata in 2K quello che è sia il primo film diretto da Terence Young, il regista inglese che divenne famoso firmando negli Anni 60 i primi due capitoli e il quarto, tutti con protagonista Sean Connery della saga di James Bond 007, sia il primo interpretato da Christopher Lee (qui in un ruolo minore) otto anni prima di essere la Creatura in “La maschera di Frankenstein” e soprattutto dieci prima divenire il più famoso Dracula dello schermo. Giudicato da alcuni un piccolo capolavoro e da pochi altri invece tedioso ed eccessivamente calligrafico, narra una vicenda fantastica all’insegna dell’inquietudine e intessuta pure da un sottile senso di morbosità collocata negli Anni 30. Ne sono carismatici protagonisti Edna Romney ed Eric Portman, Lei è Myfanway Conaway, giovane bella, ricca e altezzosa che frequenta club, ritrovi dell’alta società ed ha molti ammiratori e avventure, ma che non si innamora mai. Portman è Paul Mangin, ricco pittore ed eccentrico collezionista d’arte di Londra che una sera incontra in un cabaret e la colpisce con il suo charme venato di mistero, ma soprattutto che ne è a sua volta colpito perché la ritiene l’esatta incarnazione della dama rappresentata in un dipinto d’epoca rinascimentale che aveva acquistato, colpito dalla di lei bellezza. Paul la fa oggetto di un raffinato corteggiamento che ha il suo apice quando la porta nella sua splendida dimora, dove il tempo sembra essersi fermato a quattro secoli prima e sembra di vivere in un’atmosfera di sogno.
C’è addirittura un corridoio degli specchi, in cui Mifanwy scopre tanti manichini femminili che indossano sontuosi abiti di epoche passate e sono adornate di altrettanto favolosi gioielli d’epoca. Colpita nel suo narcisismo, stimolata nelle sua grande vanità, vestita e agghindata come una dama rinascimentale, Mifanwy per la prima volta si avverte veramente sedotta dall’eccentrico e affascinante Paul e resta con lui. Salvo poi essere preda del tarlo del dubbio. accorgersi che egli è maniacale e di essere per lui solo un oggetto da collezione da tenere al sicuro in casa, senza possibilità di uscire, costretta a vivere in un clima surreale per non rovinare la bellezza di un incontro ammantato di magia; insomma, capisce di essere solo uno dei tanti elegantissimi e freddi manichini del corridoio… Non le resta che cercare di uscire dal vortice in cui è finita, ma ne sarà capace? Tratta da un racconto di Chris Massie, il film di Young (molto efficace, pur se alla prima regia) che a tratti ricorda il clima de “La Bella e la Bestia” di Jean Cocteau, spicca per la suggestiva fotografia, i meravigliosi costumi e le incantevoli location. Unico, ma interessante extra, l’intervista a Mario Gerosa autore del saggio “Il cinema di Terence Young”. Un classico da riscoprire.
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