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IL GIORNO DEI TRIFIDI

Regia: Steve Sekely Con: Howard Keel, Nicole Maurey, Janette Scott, Kieron Moore Genere: fantascienza Distribuzione: Sinister film
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Regia: Steve Sekely    
Con: Howard Keel, Nicole Maurey, Janette Scott, Kieron Moore
Genere: fantascienza
Distribuzione: Sinister film
Arriva in dvd in versione restaurata, ma senza extra, e conservando il titolo originale tradotto, che è pure quello con cui il romanzo del britannico John Wyndham è conosciuto in Italia (dove era stato però edito nel 1952 nel n. 3 di Urania Mondadori come “L’orrenda invasione”), questo film che nel 1962 arrivò in sala come “L’invasione dei mostri verdi”, I mostri in questione sono appunti i Trifidi, piante carnivore (che si riveleranno addirittura antropofaghe) in grado di muoversi apparse misteriosamente sulla Terra e dotate di un micidiale aculeo che, nonostante la loro pericolosità, sono sfruttate in coltivazioni su larga scala per estrarne oli e confezionare prodotti ad alto potere nutritivo. Tutto bene finché sono controllate, cosa che non sarà più possibile a causa di una catastrofe che si abbatte sull’umanità: una singolare pioggia di meteore illumina il cielo di verde per diverse ore la notte, ma al risveglio chi le ha osservate si scopre cieco… Non il protagonista, ovviamente, che si trovava in ospedale con gli occhi bendati e sarà uno dei pochi vedenti, pronto a lottare non solo contro le piante assassine e a salvare le persone senza più vista. E qui, dopo un incipit abbastanza simile, tra il romanzo, inserito nel novero dei capolavori della fantascienza apocalittica non solo degli Anni 50, e il film ci sono molte e fondamentali differenze: mentre il film è soprattutto all’insegna dell’avventura con qualche piccola – e oggi fuggevole - notazione horror e una psicologia dei personaggi ridotta all’osso, nel suo libro dalla trama alquanto complessa Wyndham (suo anche “I figli dell’invasione” - The Midwich cuckoos -  da cui furono tratti i due  “Il villaggio dei dannati”),  non denuncia tanto un’invasione aliena (pur se non manca una velata critica alla “corsa allo spazio”) quanto la voglia di sopraffazione insita in alcuni individui offrendo attraverso lo scontro tra egoisti-cattivi e altruisti-buoni interessanti e ammonitrici considerazioni sociologiche su organizzazione sociale e salvaguardia della specie. Morale, il film non va oltre il passabile e risente non poco del tempo che è trascorso, tanto più che gli effetti speciali sono abbastanza rozzi (e a tratti rivelatori dei trucchi usati): per alcuni piccolo cult, per molti soprattutto una curiosità.
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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