Storie

FRENESIA DEL DELITTO

Regia: Richard Fleischer
AA

Regia: Richard Fleischer
Con: Orson Welles, Dean Stockwell, Bradford Dillman, Diane Varsi, E.G. Marshall, Martin Milner, Richard Anderson, Robert F. Simon, Edward Binns, Robert Burton 
Genere: noir
Distribuzione: Sinister film

07 - FRENESIA DEL DELITTO_ALTA

Tra i tanti film avvolti dalla polvere dell’oblio e che Sinister recupera per la soddisfazione dei cinefili e degli amanti del cinema d’antan c’è anche questo del 1959 di Richard Fleischer che a Cannes fece vincere il premio per il miglior attore protagonista al trio di  interpreti formato da Dean Stockwell, Bradford Dillman e Orson Welles. La curiosità maggiore è che prende spunto dal medesimo fatto di cronaca nera che ispirò a Hitchcock il suo celeberrimo e sperimentale "Nodo alla Gola" del 1948, girato come un unico piano sequenza superando il problema della minor durata delle bobine concludendo le relative inquadrature su un primo piano dì un abito per poi ripartire da lì nella successiva. Tale film, che fu anche il primo a colori del maestro del brivido, mostrava due studenti  universitari (John Dall e Farley Granger) che per una malintesa interpretazione delle teorie niciane sul superominismo uccidono un amico per dimostrare di essere esseri superiori per poi nascondere il cadavere in una cassapanca durante un party al quale invitano l’insegnante che ritengono il loro ideologo (James Stewart) il quale finisce per capire ciò che hanno fatto, inorridire per le lezioni fraintese, farli confessare e denunciarli. Il delitto, efferato e gratuito che sarebbe dovuto essere “perfetto” e conosciuto come “il caso Leopold-Loeb”, fu commesso nella Chicago dei “ruggenti anni 20” da due adolescenti dell’alta borghesia, semplicemente per dimostrare la loro superiorità, e fu ripreso appunto da Fleischer con un taglio molto più cronachistico e soprattutto non limitandosi al solo fatto (il delitto compiuto e la sua scoperta) ma anche al “dopo”, concentrando gran parte della vicenda proprio sul processo che ne seguì e che occupò le prime pagine dei quotidiani per lungo tempo. Non c’è quindi solo la denuncia di ciò che può trarre origine da aberranti teorie di una corrente filosofica, ma anche uno sguardo sui meccanismi della giustizia con tanto di dibattito sulla pena di morte, nonché una riflessione sulla ribellione giovanile sempre e comunque di contrapposizione alle regole codificate della società e a volte anche a quelle della morale. Senza scordare l’attento, documentato, fedelissimo “quadro” dell’epoca di riferimento e alcune raffinatezze fotografiche, si veda solo l’attenzione particolare per gli occhiali. Anche se del 1959, questo “Frenesia del delitto” tocca ancora temi di scottante attualità quale quello della pena di morte che ai colpevoli fu evitata dal loro difensore, l’avvocato Clarence Darrow (Orson Welles).

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E proprio il grandissimo attore si esibisce in un esercizio dialettico di alto istrionismo nel pronunciare la  memorabile arringa che salvò la vita dei due assassini. Una partecipazione speciale quella di Welles particolarmente significativa e pregnante che finisce - forse proprio per la debordante personalità dell’attore - per assumere “caratteristiche” di assoluta centralità nella rappresentazione. Molto buona comunque – non a caso Cannes premiò il trio di attori – anche la prova degli allora giovani, quasi esordienti, Bradford Dillmann e Dean Stockwell come assassini indifferenti, freddi e scostanti, persino provocatori. Fleischer del resto è stato un regista “per molte stagioni” e apprezzato dal pubblico, bravo direttore di attori che si è mosso fra noir di classe (“Bersaglio umano”),  avventura (“20.000 leghe sotto i mari” della Disney), azione (“Bandido”, “I vichinghi”), persino kolossal (“Barabba”), fantascienza e fantasy  (“Viaggio allucinante”, “Il favoloso dottor Dolittle”), gialli (“Lo strangolatore di Boston” e “ L'assassino di Rillington Place n. 10”), il melodramma interrazziale nel profondo Sud degli Usa (“Mandingo”), il bellico (“Tora! Tora! Tora!”) e finire con due Conan minori con Schwarzenegger (“Conan il distruttore” e “Yado - Red Sonja”). Un film che merita di essere visto (e da da molti scoperto) ora in un dvd di buona qualità rimasterizzato ad alta definizione; unico extra le galleria fotografica.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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