La FeralpiSalò può ripartire dalle frecce e dal «fattore Mattia»

Indispensabili e insostituibili, ma in realtà anche intercambiabili: per capire meglio l’importanza dei quinti di centrocampo, chiedere alla FeralpiSalò.
Marco Zaffaroni ha portato avanti il lavoro di Stefano Vecchi, seguendo una traccia già battuta, ossia quella del 3-5-2. Un modulo che sta permettendo ai verdeblù di essere più competitivi, dopo aver cominciato la stagione con il 4-3... fantasia, tanto caro all’ex tecnico dell’Inter. Quando si è scelto di seguire quest’altra via, i gardesani hanno cambiato marcia, diventando più competitivi e di conseguenza riducendo il gap con le avversarie. Questo perché il nuovo assetto dà la possibilità alla squadra di coprire meglio gli spazi e di sfruttare l’ampiezza, a patto che i quinti abbiano gamba, siano propensi al sacrificio e non conoscano la modalità «risparmio energetico».
In questo frangente la FeralpiSalò si sta rendendo conto di avere in rosa una buona batteria di questi giocatori, che potrebbero essere anche definiti esterni o difensori laterali. Dando un occhio alla rosa, se non dovessero esserci assenze, ma fossero tutti disponibili, i due quinti «ideali» dovrebbero essere i giocatori con maggiore esperienza, ossia Letizia a destra e Martella a sinistra. Il problema vero, però, è che in questa prima fetta di stagione i verdeblù hanno avuto problemi in infermeria, soprattutto in difesa, per via dei guai fisici di Camporese, poi di Ceppitelli, e infine di Bacchetti e Pilati.
Ed è proprio in questo momento che Vecchi prima e Zaffaroni poi hanno provato a spostare dietro Letizia e Martella, con risultati sorprendenti: il primo è stato protagonista di una prova praticamente perfetta nel derby con il Brescia, il secondo invece è stato tra i migliori nella gara di sabato scorso, quella contro il Cosenza.
Larghi
Ma rinunciando ai due esperti sulle fasce, la FeralpiSalò si è indebolita? Assolutamente no, perché si è scoperto di avere altri due quinti mica male, che di nome fanno Mattia: Felici e Tonetto. Il primo è tra le rivelazioni di questa serie B. Arrivato dalla Triestina mantenendo un profilo basso, dopo aver segnato il gol decisivo con il Lecco da esterno nel 4-3-3, è stato protagonista di due prove «spaziali» nel 3-5-2 contro il Brescia (per informazioni chiedere a Fares, surclassato dal dirimpettaio) e con il Cosenza (è stato il giocatore che ha toccato il maggior numero di palloni, 65, ed ha messo in mezzo una miriade di cross).
Il secondo è un figlio d’arte, Tonetto, che punta a ripercorrere la carriera di papà Max, in A con Empoli, Bologna, Lecce, Samp e Roma. Il ventiduenne ha raccolto fin qui 309 minuti totali: schierato da terzino sinistro nella difesa a quattro, ha fatto un po’ fatica, mentre da quinto di sinistra contro i Lupi della Sila ha disputato un ottimo secondo tempo, dimostrando soprattutto grande intraprendenza (in 85 minuti giocati, ben 46 tocchi palla, 22 passaggi di cui 18 riusciti e cinque cross).
Completano il «pacchetto» Bergonzi e Parigini. Il primo, titolarissimo della FeralpiSalò in C per tre anni consecutivi, è un altro jolly, più disciplinato rispetto agli altri, ma meno esplosivo. Per quanto lo riguarda, pare però più adatto a fare uno dei tre centrali in caso di emergenza.
Poi c’è, appunto, Parigini, che tra i sei è in realtà colui il quale è dotato delle qualità migliori, ma che solitamente gioca in avanti e che quindi fa più fatica ad adattarsi al tipo di ruolo.
Prossimo impegno
Quello dei quinti è quindi un roster che fa ben sperare Marco Zaffaroni in vista della difficile gara con il Bari, in casa, sabato alle 14. Una partita che va affrontata proprio con lo spirito e la spregiudicatezza di chi è chiamato a coprire tutta la fascia, cioè esprimendo a fondo tutte le energie, senza curarsi troppo di chi c’è di fronte.
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