ERCOLE AL CENTRO DELLA TERRA

Regia: Mario Bava
Con: Reg Park, Christopher Lee, George Ardisson, Leonora Ruffo
Genere: horror/peplum
Distribuzione: Sinister film
Da Sinister, un’accoppiata di film di culto (del secondo si parla nella segnalazione successiva) inediti in dvd e destinati a fare la felicità degli appassionati di cinema horror/gotico italiano e peplum, sottoscritto compreso che li conservava gelosamente nonostante la modesta qualità con cui erano stati trasmessi tanti anni fa in tv, Questo del 1961, che raggranellò notevoli incassi anche all’estero e ben accolto pure dalla critica francese, è il secondo film di Mario Bava (“La maschera del demonio” la sua opera prima nel 1960) è ritenuto il più importante del filone peplum, in voga dalla fine degli Anni 50 e aperto da “Le fatiche di Ercole” di Piero Francisci (1958), grazie alla contaminazione con l’horror accentuata anche dalla presenza di Christopher Lee (all’epoca il Dracula per eccellenza) e alla bravura di Bava che rimediò ingegnosamente agli scarsi mezzi e maestro di effetti speciali che creò un incubico Averno di lava e vapori ardenti usando luci colorate (anche surreali) e giochi di fumo che avrebbero successivamente influenzato il Fellini di “Toby Damnit”, episodio capolavoro di “Tre passi nel delirio”. La vicenda vede Ercole (Reg Park, ex-calciatore del Liverpool, triplice Mister Universo, autentico forzuto rispetto a vari colleghi, ma come loro tanti muscoli e poca espressività) scendere nell’Averno, l’inferno greco-romano, accompagnato da Teseo (George Ardisson) per recuperare una pietra e salvare la vita all’amata Deianira (Leonora Ruffo), incantata dagli oscuri poteri del vampiresco Lico (un sempre grande Cristopher Lee). E non finirà lì perché Teseo porta con sé la figlia di Plutone e Lico vuole strappare il trono al figlio di Giove… Gran finale con combattimento contro un esercito di Non-Morti (c’è chi li ritiene futura ispirazione per gli Zombi di Romero) in un apocalittico scenario con eclisse. Per extra del dvd, una lunga e simpatica intervista a Giorgio Ardisson, purtroppo dalla voce assai affievolita, che ricorda la lavorazione del film, l’epoca dei peplum e la sua carriera. Imperdibile (se non si era capito…)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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