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DRIVER - L'IMPRENDIBILE

Regia: Walter Hill. Con: R. O'Neal, B. Dern, I. Adjani, R. Blakley. Genere: azione/poliziesco. Distribuzione: Universal
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Regia: Walter Hill
Con: Ryan O'Neal, Bruce Dern, Isabelle Adjani, Ronee Blakley
Genere: azione/poliziesco
Distribuzione: Universal

driver.jpgNon sempre quello che al cinema appare nuovo è tale, ma ha magari un illustre – e dimenticato - precedente. È capitato con “Drive” di Nicolas Winding Refn, premiato per la sceneggiatura a Cannes 2011 e che, all’uscita dalla sala bresciana in cui è stato a suo tempo proiettato, alcuni giovani cinefili (ma non solo loro, basti vedere molta stampa dell’epoca) stavano esaltando, ignari però che la storia di un imprendibile autista al servizio di criminali era stata già narrata nel 1978 da Walter Hill in questo film che ora è disponibile in blu ray per colmare quella che è definibile una grossa lacuna. driver3.jpgEra alla sua opera seconda Walter Hill, reduce dallo scarsamente considerato di tre anni prima “L’eroe della strada” con Charles Bronson pugile per incontri clandestini negli Usa della Grande depressione, ma talento ne aveva per le pellicole d’azione, come avrebbe successivamente mostrato ne “I guerrieri della notte” (1979), “I guerrieri della palude silenziosa” (1981), “48 ore” (1982, il film che lanciò Eddie Murphy) e sequel del 1990, “Strade di fuoco” (1984), “Danko” (1988) e così via sino ai western biografici “Geronimo” (1993) e “Will Bill”, lo pseudo film della frontiera “Ancora vivo” ritenuto remake de “La sfida del samurai” di Kurosawa cui si ispirò Sergio Leone per il mitico “Per un pugno di dollari”, ma in realtà trasposizione del romanzo “Piombo e sangue” cui il maestro giapponese si era ispirato senza citarlo, sino al recente, divertente e poco considerato (in Italia, dove a differenza di altri Paesi non esiste nemmeno un’edizione home video) “Jimmy Bobo”. Un Walter Hill che in “Drive”, nel mentre rendeva omaggio ai film di inseguimenti e in particolare a “Bullitt” con i fatidici 9 minuti di Steve McQueen in fuga, creava a sua volta un archetipo e non solo perché le scene automobilistiche girate dal vero e senza l’ausilio della moderna computer grafica hanno fatto scuola per molte produzioni successive, ma anche perché anticipò a distanza di anni quanto avrebbe fatto il celebrato Tarantino ne “le Iene” non dando nomi ai personaggi, ma chiamandoli con il loro ruolo. Qui ne abbiamo tre: come the Driver, il Pilota (Ryan O' Neal), the Detective, il Detective (Bruce Dern) e the Player, la Giocatrice (Isabelle Adjani). Tre protagonisti di un gioco alla “tra gatto e topo”: il Pilota, soprannominato il Cowboy (il che dà al film anche connotazioni da western metropolitano) è un'autista al soldo del miglior offerente che permette ai rapinatori di fuggire: il Detective gli dà la caccia così ossessionato dal volerlo catturare da non esita anche ad usare mezzi non proprio legali come il ricatto; la Giocatrice che sembra porsi in mezzo tra i due e aiutare il Pilota, ma forse ha strane mire pure lei… Tra i tanti pregi, spicca lo strepitoso avvio: una ventina di folgoranti minuti senza un dialogo che portano subito nel vivo,  un inseguimento al cardiopalma con sirene e luci lampeggianti delle auto della polizia nella notte di Los Angeles ai banditi che hanno rapinato il casinò e un Ryan O'Neal dalla perfetta inespressività destinato a divenire icona. L’edizione in blu ray rende al meglio questo thriller notturno, ma non ha extra.

 

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