Tra cottimo e campane só a bòt a staga dré

Nuovi video dei lettori da godere online: ci potete trovare mille chicche
«Só a bòt» lo dice chi è soverchiato dalle cose da fare
«Só a bòt» lo dice chi è soverchiato dalle cose da fare
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Só a bòt a stàga dré. La vecchia espressione dei nostri nonni mi è scoppiata tra i denti ben più di una volta, nei giorni scorsi. «Só a bòt» lo dice chi è soverchiato dalle cose da fare, chi non tiene dietro al lavoro. Originariamente il termine bòt indica il colpo (il verbo latino «batuere» significa percuotere, proprio come l’inglese «to beat») e nella parlata dialettale bresciana ritorna tra le altre nell’espressione «sa edóm a ’n bòt» col significato di «ci vediamo all’una». In questo caso il «colpo» cui si fa riferimento è il rintocco della campana che segna l’ora.

«Un bòt» è l’una (se necessario con la specifica «un bòt de nòt» quando segue la mezzanotte), mi è capitato di sentire un più raro «ai du bòcc» per le due, poi però ci si ferma lì. Nelle antiche forme di contratto «laorà a bòt» indicava invece il lavoro a cottimo, un tanto a pezzo, e si sa che chi lavora a cottimo più produce più intasca. Il cottimo non comporta stipendio prestabilito, è sinonimo di ritmo forsennato: «Só pö a bòt che a giornàda».

Só a bòt a stàga dré - quindi - mi sono detto nei giorni scorsi nell’ordinare i vostri contributi video, che avete continuato a mandare per la Giornata nazionale del dialetto del 17 scorso. Anche questi - come accaduto coi primi una settimana fa - li potete vedere qui di seguito (in questo articolo gli ultimi pubblicati, ma basta un clic qui per vedere gli altri, in caso ve li foste persi). Ci potete trovare mille chicche: si va dai proverbi di Regina al dialogo con Dante dei «Strabangoi de Castrezàt», dal più giovane appassionato (Michele, 10 anni, di Prevalle) alla poesia intensa e rigorosa di Lino Marconi, clarense, un «gnaro» del Ventinove. Cominciate con uno, non riuscirete più a smetterete. E vi troverete a dire «só a bòt»...

Angelina Rolfi - El treno de Isè

Giovanni Raza - Te che te tachet i tac

I strabangoi de Castrezat- A Dante

Lino Marconi - Mas frisus

Michele Dionisi - 10 anni, Prevalle

Miriam Dellafiore - Vias de spuse

Renato Mazzotti - L'oltem de Carneal

Gli stortignacoli - Castelcovati

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