Merecónde e rosolàda nel menù anti-problemi

Sapori antichi contro il mal di stomaco da stress
Le mereconde - Foto da Pineterest (Gianpaolo Giacobbo)
Le mereconde - Foto da Pineterest (Gianpaolo Giacobbo)
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Avete mai anche voi la sensazione soffocante che le cose da fare vi vengano addosso a bràche? E che, per quanto voi facciate, non riuscirete mai a far fronte a tutto? So di non essere l’unico.

Qualche giorno fa un amico mi confessava:«Ga córe dré ai problémi, ma lùr i cór amó pö svèlti». In momenti così mi viene voglia solo di un camino (che però l’è sèmper mórt per via del Pm10) e di cibo antico e consolante. Voglia di vecchie trattorie che abbiano in menù le merecónde che ùga nel bröt. Le merecónde appartengono alla cucina povera mitteleuropea. Gnocchi di pane vecchio messi insieme con latte, uova, prezzemolo, qualche sapore. Dadini di pancetta se ce n’è. Sono cugine dei canederli trentini. Secondo me il nome bresciano è la storpiatura del tedesco «Semmelknödel» (che non a caso significa letteralmente gnocco/Knödel di pane/Semmel). Termini quadrisillabici con la stessa sequenza di suoni: sEmmElknÖdEl, mErEcÓndE.

Se però preferite chiudere con sapori di etimo latino, la trattoria offre anche una dolce rosolàda. Mia nonna lo preparava dentro una tazza ormai color avorio, dove sbatteva la ciàra de un öf per poi amalgamarla con il tuorlo (il rósol, appunto, termine che arriva giù dritto dritto dal latino «russulus» che significa «rossiccio») aggiungedo infine zucchero e marsala (per gli adulti) o caffé (per me). Usciti dalla trattoria magari vi toccherà ricominciare a curìga dré ai problémi. E se non li afferravate prima, figuriamoci adesso che siete appesantiti da merecónde e rosolàda. Ma almeno vi saranno passati i crampi allo stomaco.

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