Daniel Espen, bresciano in Cina «diviso tra la musica e la pittura»

L’artista bresciano Daniel Espen si è aggiudicato il concorso di composizione «Sound Espressivo Competition» organizzato da Steve Robinson, celebre produttore radiofonico statunitense di musica classica (stazioni a Chicago, Boston, Berkeley, New Jersey); l’1 aprile eseguirà dal vivo al pianoforte il brano vincitore alla Weill Carnegie Hall di New York.
«È un’articolata pagina pianistica intitolata "Le Lucciole", dedicata ai 60 anni del mio maestro Luca Tessadrelli - racconta Espen -. Una lussureggiante e "ronzante" melodia apre il brano; la parte centrale, più cerimoniale, è una sorta di Corale. L’opera si ispira alla lirica "Sera d’autunno" del poeta cinese Du Mu, assorta e religiosa contemplazione del cielo notturno».
Come procede la sua attività artistica in Cina?
Come pittore sto collaborando con brand come MaxMara e Nio Car, espongo in numerose gallerie (Jiaxing, Shangai, Guangzhou), realizzo ritratti e altre commissioni. Come compositore sto ultimando un concerto per violoncello solo, archi, percussioni e pianoforte, che sarà eseguito dal virtuoso Petar Kovacic in Croazia quest’estate; è poi in cantiere un nuovo brano per grande orchestra sinfonica.
In 6 anni di lavoro in terra cinese ho realizzato un numero di eventi almeno dieci volte maggiore rispetto ai miei precedenti 12 anni italiani. L’arte raggiunge i suoi apici nei paesi in via di sviluppo; solo in una società piena di entusiasmo si possono compiere grandi imprese. Mi considero un cittadino del mondo e insieme mi anima un forte spirito patriottico. Sogno sempre di poter riempire di bellezza il mio amato Paese. Mi consola il pensiero di rappresentare l’italianità all’estero, con fierezza, onore, ambizione. L’Italia rimane il mio faro, la sorgente di bellezza imperitura alla quale attingo.
Si considera più pittore o musicista?
È un dilemma che continua ad esaltarmi e, in qualche modo, mi consuma. Per coltivare entrambe le cose, mi impongo una disciplina militare: sveglia verso le 6:30, qualche esercizio di contrappunto per destare il cervello, tre ore di composizione, altre tre di studio al pianoforte; dopo un pasto veloce, a partire dalle 14, pittura e disegno fino a sera; lezioni nel fine settimana.
Non è un’ambivalenza così rara: la mia mentore Elena Allegretti Camerini, di Iseo, fu formidabile artista grafica, impareggiabile direttrice corale, provetta violinista; Leonardo Da Vinci fu abile suonatore di lira; Mendelssohn, acquerellista di indubbio interesse; Paul Klee, valido musicista; il lituano Mikalojus Konstantinas Ciurlionis, compositore assai originale e pittore di primissima grandezza; Federico Maria Sardelli è parimenti "bilingue". Ho sempre sentito affinità profonda fra suoni e immagini: il richiamo di entrambi è per me irrinunciabile seduzione. Sto lottando contro questi due demoni. Quale battaglia più nobile?
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@I bresciani siamo noi
Brescia la forte, Brescia la ferrea: volti, persone e storie nella Leonessa d’Italia.
