«DaltriView»: Federica Giglio inventa il visore per angoli ciechi

Federica Giglio è una giovane mamma di tre figli – Michela di 10 anni, Laila di 5 e il piccolo Romeo di 2 –, collabora col marito nella gestione di un bar e di un negozio, ma ha anche trovato il tempo per trasformare un problema quotidiano di viabilità in un’idea innovativa.
È infatti l’ideatrice del DaltriView System, un dispositivo pensato per migliorare la sicurezza stradale eliminando i punti ciechi. Un progetto in cui Federica crede profondamente, tanto da averlo già brevettato in Italia, con l’intenzione di estenderne in futuro la tutela anche a livello internazionale. Il che significherebbe che la sua invenzione ha iniziato a camminare.
Esperienza diretta
«L’idea – spiega la giovane mamma Archimede – nasce dall’esperienza diretta: guidando spesso con a bordo i miei bambini, ho maturato una maggiore consapevolezza dei pericoli della strada. Gli angoli ciechi sono tra i più insidiosi e, secondo le statistiche, sono responsabili di circa il 45% degli incidenti stradali».
Quindi dopo aver verificato l’assenza di soluzioni realmente efficaci, Federica ha immaginato un sistema capace di offrire una visione simultanea dei due lati della strada in un unico punto di vista. DaltriView System come lo ha ipotizzato, prevede l’utilizzo di micro-telecamere, installabili negli specchietti laterali o in altri punti del veicolo, le cui immagini confluiscono in un monitor interno.

In questo modo il conducente può vedere veicoli, ciclisti o pedoni in arrivo, senza doversi sporgere pericolosamente, riducendo il rischio di collisioni e aumentando la sicurezza. Il sistema, semplice e intuitivo, si basa su tecnologie già esistenti applicate in modo innovativo ed è adattabile a diversi mezzi: auto, furgoni, camion, scuolabus e mezzi agricoli. Può essere configurato manualmente o automaticamente, anche grazie al supporto dell’intelligenza artificiale.
Prossimi passi
DaltriView System potrebbe inoltre essere utile per persone con ridotte capacità visive o per veicoli caratterizzati da ampi angoli ciechi. Attualmente l’inventrice ha avviato confronti con docenti universitari per approfondire gli aspetti tecnici e realizzare un prototipo avanzato. Alcuni amici autotrasportatori inoltre si sono già detti disponibili a testare il dispositivo su strada. L’obiettivo? «Suscitare l’interesse di aziende del settore automotive o di associazioni che si occupano di sicurezza stradale». Un’idea nata dalla vita quotidiana, dall’esperienza di una mamma e dalla sua volontà di rendere le strade più sicure per tutti.
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