Dall'Oglio a New York con... diplomazia

Da un piccolo paese sulla sponda orobica dell'Oglio alla Grande Mela il salto non è stato semplice. Hanno fatto la loro parte una domanda (accettata) al Ministero degli Affari Esteri e alla Fondazione Crui, un biglietto aereo e un pizzico di fortuna. Ma sono soprattutto serviti un curriculum di soli ottimi voti (culminato in una laurea con lode in Lingue e letterature straniere alla Cattolica di Milano), un carattere determinato e una illimitata passione per il sapere. Così Chiara Rubagotti, 27enne di Calcio, ce l'ha fatta e ora si trova a New York, la città dei suoi sogni, nientemeno che al Consolato italiano a svolgere un tirocinio di tre mesi.
Ebbene sì: la 27enne con la passione per gli ambienti diplomatici ha vinto il concorso Mae-Crui che si svolge tre volte l'anno su tutto il territorio nazionale. La Conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui) seleziona candidati meritevoli sondando il loro curriculum universitario e poi li presenta al Ministero degli Affari Esteri (Mae) che a sua volta li valuta e quindi indirizza in tutte le sue sedi nel mondo. Il progetto per ogni ragazzo ha una durata di tre mesi (nel caso di Chiara maggio-agosto).
«Personalmente - ci racconta Chiara dal suo appartamento di Soho - ho scelto questo progetto per due motivi. Innanzitutto perché mi interessava fare un'esperienza di prestigio a New York, in una città che offre molto. In secondo luogo mi affascinava conoscere da vicino il mondo delle relazioni internazionali. Per il Consolato dove mi trovo siamo stati selezionati in tre».
Molto varia è l'esperienza che Chiara sta facendo: «Il primo mese mi sono occupata dell'evento del 2 giugno, che si è svolto in Consolato. Successivamente mi hanno affidato due uffici: il mattino mi occupo dell'assistenza alla popolazione italiana residente o in viaggio qui e nel pomeriggio sbrigo le pratiche legali per gli italiani di casa a New York».
Positiva è l'esperienza di questi primi due mesi: «Il mondo diplomatico è pieno di spunti e occasioni». Se non facile è stato per Chiara raggiungere la Grande Mela, visto come sta andando il progetto, ancora più difficile sarà in agosto dover tornare a casa.
b. b.
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