Valvole salvavita con la stampante 3D, già una decina in funzione

L’Ospedale di Chiari aveva bisogno dei dispositivi per collegare i caschetti alle bombole di ossigeno. Il GdB ha lanciato l'idea
  • Valvole salvavita stampate in 3D in funzione al Mellini di Chiari
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  • Valvole salvavita stampate in 3D in funzione al Mellini di Chiari
    Valvole salvavita stampate in 3D in funzione al Mellini di Chiari
  • Valvole salvavita stampate in 3D in funzione al Mellini di Chiari
    Valvole salvavita stampate in 3D in funzione al Mellini di Chiari
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«Ne abbiamo già una decina in funzione». Il direttore generale dell'ospedale di Chiari, Mauro Borelli, al telefono conferma che non solo le valvole «salvavita» stampate in 3D funzionano a dovere. Ma che addirittura la generosità di chi si è messo in gioco, abbinata alla passione per la precisione ingegneristica, vede già realizzato un secondo modello perfezionato della prima versione, «che genera minor attrito».

Storia bella al tempo del coronavirus. Quella nata da un'idea lanciata dal GdB per far fronte ad un'urgenza presentatasi all'ospedale di Chiari: serviva una valvola per collegare i caschetti respiratori alle bombole d'ossigeno. Irreperibili sul mercato, con l'azienda produttrice travolta dalle ordinazioni.

Come fare? «Perché non provare a ricrearle con una stampante 3D?» è stata l'intuizione. Vorticoso giro di telefonate, l'sos del Mellini di Chiari rimbalza in redazione, nelle ore in cui la solidarietà di AiutiAMObrescia corre veloce, per arrivare a Massimo Temporelli, fisico, imprenditore e divulgatore scientifico, che tra i fablab trova l'immediata disponibilità di Cristian Fracassi e Alessandro Ramaioli, giovani ingegneri bresciani che si mettono al lavoro. In poche ore stampano in 3D i prototipi. Poi si presentano al Mellini con la prima cinquantina di valvole («si tratta di un tubo Venturi, un'invenzione idraulica che risale al Settecento, in realtà» precisa Borelli, lui stesso ingegnere).

Fatto sta, funziona tutto. Un piccolo miracolo in cui tecnologia, cuore, competenza e determinazione bresciana hanno fatto la differenza. Per molti. Come per Antonio, 60 anni, ricoverato al Mellini per il covid-19, tra i primi a beneficiare della «valvola salvavita». Senza la quale ora faticherebbe a respirare. Invece il suo decorso procede bene.

Per i due giovani ingegneri ore di lavoro incessante per produrre un centinaio di queste valvole, ma il sorriso dietro le mascherine batte anche i segni della fatica sul volto. E al loro impegno fa eco la disponibilità immediata raccolta da molte altre aziende del settore medicale e stampa in 3D, come Invatec-Medtronic, Only 3D, Fabula 3D. Cifra della generosità bresciana. 

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