Bassa

Morti più che quadruplicati: una strage ancora da quantificare

Gli esempi di Orzinuovi e Manerbio mostrano un'impennata della mortalità, ma solo una parte dei decessi è riconducibile al coronavirus
Un operatore sanitario in una tenda allestita per il triage dei pazienti - Foto Ansa/Luca Zennaro © www.giornaledibrescia.it
Un operatore sanitario in una tenda allestita per il triage dei pazienti - Foto Ansa/Luca Zennaro © www.giornaledibrescia.it
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Decessi più che quadruplicati rispetto agli scorsi anni, di cui solo una parte viene ricondotta ufficialmente all'epidemia di coronavirus in quanto i test vengono condotti in maniera parziale, comunità e famiglie colpite da un dolore costante e sempre più ampio.

Questa la situazione in due dei principali centri della Bassa Bresciana, Orzinuovi e Manerbio, travolti dall'emergenza sanitaria.

Un dato chiarisce la situazione a Orzinuovi, dove i contagi sono 167: nel corso del marzo 2019 ci furono 16 decessi, mentre ora sono a quota 75. Più del quadruplo. Di questi, solo quaranta sono accertati Covid-19.

A Manerbio la situazione è simile. Se si prende a riferimento l'ospedale, i morti nel marzo 2019 furono 42, mentre quest'anno se ne contano 163. Di questi, 52 erano persone residenti nel Comune. Le autorità sanitarie hanno però riscontrato 25 casi di coronavirus, meno della metà dei decessi complessivi. 

Numeri che dicono come non solo sulla diffusione del contagio, ma anche sui lutti che sta provocando i dati disponibili raccontino solo una parte della realtà. Non a caso, si fanno sempre più pressanti le richieste di aumentare i test per ottenere indicazioni più precise sull'ampiezza del fenomeno. 

 

 

 

 

 

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