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Coronavirus, il punto con Regione Lombardia

Alle 17.15 l'appuntamento giornaliero con Palazzo Lombardia per fare il punto sull'emergenza in atto
Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia - Foto Ansa - Alberto Cattaneo © www.giornaledibrescia.it
Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia - Foto Ansa - Alberto Cattaneo © www.giornaledibrescia.it
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Alle 17.30 circa l'appuntamento giornaliero con Palazzo Lombardia per fare il punto sull'emergenza in atto.

A intervenire oggi saranno il governatore Attilio Fontana, l'assessore al Welfare Giulio Gallera e i professori Fausto Baldanti (San Matteo di Pavia) e Carlo Federico Perno (Niguarda di Milano).

17.30. Apertura della conferenza da parte del presidente Fontana con una notizia positiva: «Vi ricordate di Elena, l'infermiera dell'ospedale di Cremona che in una foto che la ritraeva stramazzata sulla tastiera del pc per la stanchezza era diventata un simbolo dell'emergenza? Pochi giorni dopo fu infettata. Ora è guarita e ci ha mandato una bella testimonianza». Da Fontana poi un «grazie a lei e a tutti gli infermieri che stanno lottando come leoni».

17.31. Altra buona notizia: «È arrivata la certificazione per tutte le mascherine che abbiamo prodotto alle quali mancava proprio questo passaggio: ora potremo distribuirle».

17.32. «Sguardo ora ai dati, che sono positivi anche quest'oggi»: ad annunciarlo è l'assessore Gallera, che annuncia anche che nel corso della diretta sarà affrontato anche il tema dei test sierologici.

I dati totali a livello regionale aggiornati al 3 aprile - © www.giornaledibrescia.it
I dati totali a livello regionale aggiornati al 3 aprile - © www.giornaledibrescia.it

17.33. «Siamo a 47.520 positivi, ma nelle ultime ore abbiamo processato molti più tamponi, quindi il dato è positivo. Cresce il numero dei tamponi, ma continuano a diminuire i nuovi ricoverati. Il numero dei ricoverati è cresciuto di sole 40 unità per un numero di 30 ricoveri in terapia intensiva. Altri 791 pazienti sono stati dimessi per un totale di 26.026. In coda resta il dato dei decessi: 8311 totali, per un aumento di 351 unità, ma sappiamo che il dato è l'ultimo a flettere».

17.35. «Si è arrestata la crescita, siamo in una fase di stabilizzazione che tende a ridursi».

Regione, i casi di coronavirus provincia per provincia aggiornati al 3 aprile - © www.giornaledibrescia.it
Regione, i casi di coronavirus provincia per provincia aggiornati al 3 aprile - © www.giornaledibrescia.it

17.36. Veniamo ai dati provinciali: «A Bergamo la situazione resta intensa (+141 nuovi casi), così a Brescia (+257) per un totale di 9.014 casi. e a Milano (+387) che ha raggiunto quota 10.391 casi totali ufficiali». Incide il numero dei tamponi processati giornalmente: non è escluso che oggi ne siano stati processati più di provenienti da Brescia che non ieri.

17.38. L'assessore Gallera informa che si è ottenuta anche la definitiva smaterializzazione delle ricette: una volta attivato il servizio, i pazienti possono ricevere la ricetta direttamente sullo smartphone o via mail tramite il Fascicolo sanitario elettronico (cliccando sul link si accede al servizio: è sufficiente inserire il proprio numero di cellulare e quello della Tessera Sanitaria). Esibire il codice al farmacista è l'equivalente di mostrare la ricetta cartacea».

17.44 «La prima settimana delle Usca, le unità mediche che escono per le visite: 1.233 visite quelle effettuate a livello regionale. Alcuni ritengono che non sono molte. Ma se pensiamo che si tratta di visite domiciliari, con non poche complicazioni, è già un dato rilevante» sottolinea Gallera.

17.46 Ora si passa al tema dei test sierologici, con l'intervento di uno dei sanitari che se ne stanno occupando in prima persona, il prof. Perno del Niguarda di Milano.

17.48 «In soli tre mesi la medicina ha fatto moltissimo sul coronavirus e oggi sappiamo molto di più di esso. Ma il problema è trasferire la conoscenza scientifica in pratica clinica, in un quadro di già enorme fatica» afferma Perno.

17.50 «Stiamo entrando in una fase di plateau e di discesa. Quindi è necessario iniziare a parlare di test anticorpali . Gli anticorpi si producono non prima di una settimana dal contagio e solitamente dopo due-tre settimane. Fino ad oggi abbiamo ragionato sui tamponi, ora tramite i test potremo verificare la risposta dell'organismo al virus e se abbiamo sviluppato una risposta immunitaria. Il tempo corretto per iniziarli è ora, con una casistica ampia di dimessi e di guariti. Ora dobbiamo iniziare a monitorare la circolazione del virus nella società. Saperlo ci consentirà di stabilire i tempi della ripartenza».

17.52 «Uno studio londinese stima che sia contagiato in Italia il 10% della popolazione. Attraverso i test anticorpali potremo avere a disposizione un quadro più puntuale. I test si effettuano sul sangue: ci sono circa 120 kit messi ora a disposizione. Ce ne sono anche di rapidi che prevedono solo il prelievo da polpastrello. Certo è necessario che sappiano restituirci risultati affidabili. Alcuni di questi test si sono invece rivelati inadeguati». 

17.54 «I test possono essere effettuati anche da infermieri o dai medici sul territorio, in centri convenzionati. Il test rapido in 15 minuti da risposta, ma non abbiamo ancora la certezza che la validità diagnostica sia del tutto efficace» evidenzia Perno. «I costi sono decisamente inferiori al tampone oro-faringeo e possono essere effettuati in migliaia in molti più centri. È chiaro che potremmo così testare centinaia di migliaia di persone e fornire informazioni alla politica per decidere».

17.57 «Stiamo cercando di capire se la presenza di anticorpi garantisce dal rischio di nuove ricadute: siamo inclini a credere che sia così come per altre malattie, pensiamo al morbillo, ma non abbiamo ancora elementi certi» spiega il prof. Carlo Federico Perno del Niguarda.

18.00 «Con domani saremo a 31 laboratori in Lombardia in grado di analizzare i tamponi oro-faringei. Possiamo testare fino a 10mila tamponi al giorno, ma resta il problema della disponibilità di reagenti» spiega l'assessore Gallera. «La via dei test anticorpali dunque è quella da percorrere ora: ci consente di sapere se e quanti sono da un lato non più contagiosi e dall'altro se siamo protetti».

18.03 «Saranno gratuiti i test sierologici? Sicuramente per tutti coloro a cui li sottoporremo noi: quanti sono stati messi in isolamento dopo un'ospedalizzazione o su indicazione dei medici di medicina generale» prosegue Gallera.

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