AiutiAMObrescia e il nodo «mascherine»: facciamo chiarezza

La generosità dei bresciani e il caso dell'ordine di mascherine inevaso: ecco come stanno le cose
Medici in prima linea al Civile con la copia del GdB che lancia la raccolta - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Medici in prima linea al Civile con la copia del GdB che lancia la raccolta - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Facciamo chiarezza. Anzitutto sgombriamo il campo da alcuni equivoci che stanno girando sui social.

1. Nessuno sta cercando di mettere le mani sui fondi – quasi 9 milioni a ieri sera – che i bresciani hanno donato ad aiutiAMObrescia, la raccolta lanciata da Giornale di Brescia e Fondazione Comunità Bresciana per sostenere i bresciani alle prese con l’emergenza coronavirus.

2. Ci sono già oltre 3,9 milioni di euro in ordini effettuati presso vari fornitori per l’acquisto di molti strumenti preziosi: letti da terapia intensiva, respiratori e maschere C-pap, ventilatori polmonari, maschere FFP3 e molto altro ancora (si veda il dettaglio).

AiutiAMObrescia: i primi ordini - © www.giornaledibrescia.it
AiutiAMObrescia: i primi ordini - © www.giornaledibrescia.it

3. C’è un problema, sì, ma riguarda solamente uno degli ordini (da 170mila euro) per l’acquisto di 500mila mascherine chirurgiche che la Fondazione Comunità Bresciana stava effettuando presso un’azienda bergamasca. L’ordine doveva servire per rispondere alle pressanti richieste non solo degli ospedali ma anche di tutte quelle realtà assistenziali e di volontariato che operano sul nostro territorio. Questa azienda ha dovuto fermare l’ordine in attesa di capire come potesse soddisfare la fornitura richiesta dal comitato AiutiAMObrescia e al contempo quelle sollecitate da Protezione civile Nazionale e Regione Lombardia che, in base alle norme, hanno priorità assoluta.

4. Non è in alcun modo vero – come sostenuto, probabilmente per erronee informazioni ricevute, dalla Protezione Civile Nazionale in una nota - che la proposta di fornitura avanzata da Fondazione comunità bresciana sia stata effettuata ad un prezzo più elevato di quello previsto per Regione e Protezione civile stessa. Fatti i conti, 170mila euro per 500mila mascherine fa 0,34 euro (0,28 + Iva).

5. Non c’è nessuna voglia di protagonismo da parte di alcuno, tantomeno da parte del GdB o di Fcb, che come già molte altre volte, assumendosi a titolo del tutto gratuito una grande responsabilità, si sono fatti semplicemente collettori della generosità dei bresciani, per il bene di Brescia e per essere vicini, nel solco delle rispettive vocazioni e dei valori di solidarietà e concretezza che appartengono alla nostra terra. Anzi, la presidente della Fondazione ha chiesto al capodipartimento Borrelli di associare un suo delegato al comitato operativo di aiutiAMObrescia per gestire in modo coordinato gli interventi sul nostro territorio.

6. C'è una situazione di stallo, che vede contrapposte le norme (sensate), volte a scongiurare i tentativi di privati di speculare sull’emergenza da un lato, e la straordinaria generosità e prontezza di risposta dei bresciani e di AiutiAMObrescia, dall’altro. In questa situazione di emergenza è l’ultima cosa che ci vorrebbe. Ma siamo certi che, le incomprensioni vanno messe da parte in un momento tanto complicato e che la situazione troverà a breve la sua composizione.

7. La generosità bresciana è straordinaria e non si ferma: continuate a donare con fiducia, i canali per garantire materiale di prima necessità agli ospedali sono molteplici e il tempo corre.

8. In un contesto doloroso, questa generosità è un seme di grande speranza e come tale va difeso e sostenuto.

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