Storie

...CONTINUAVANO A CHIAMARLO TRINITÀ

Regia: E. B. Clucher
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Regia: E. B. Clucher
Con: Terence Hill, Bud Spencer, Yanti Somer, Jessica Dublin, Enzo Fiermonte, Enzo Tarascio
Genere: western/commedia
Distribuzione: Mustang

continuavano.jpgDopo "Lo chiamavano Trinità…", già presentato in questo blog, arriva ora in edizione integrale, sempre dal prezzo modico e dalla qualità audiovisiva elevata e assai superiore alla precedente (il perché non si sia realizzato pure il blu ray resta un mistero), anche questa  seconda e ultima puntata nuovamente diretta da E.B. Clucher, ossia Enzo Barboni, del dittico spaghetti-western di Trinità e Bambino, sequel che ha fatto ulteriori sfracelli al botteghino, non solo italiano, e definitivamente lanciato al successo internazionale il duo Bud Spencer/Terence Hill. I quali avrebbero accumulato successi su successi, ma in coppia non avrebbero più fatto western (in singolo invece sì) fino al poco riuscito "Botte di Natale" del 1994 che fu anche l'ultimo film del duo, riunito a 9 anni di distanza dall'ultima apparizione in "Miami Supercops (I poliziotti dell'8ª strada)" e andato declinando nel successo popolare. Ancor più che nel precedente, siamo nella commedia e nel fumetto e aumentano le scazzottate colossali, esagerate e sempre più assurde a pensarci, ma molto divertenti a vedersi e fanno la loro apparizione gag e trovate che sarebbero poi diventate tipiche dei film del duo, vedi la scena al saloon dei ceffoni inferti da Trinità a velocità accelerata. La colonna sonora non è più di Micalizzi, ma dei due fratelli Guido e Maurizio De Angelis ovvero gli Oliver Onions, che diverranno mitici proprio per le musichette create per  i film del duo e la cui più famosa è quella del successivo e non western "Altrimenti ci arrabbiamo". L'incipit stavolta è affidato a Bambino-Spencer che vediamo girovagare a piedi nel deserto (era rimasto appiedato alla fine del film precedente) dove incontra quattro fuorilegge che lo aiutano e, una volta avute in dono alcune pallottole, deruba, pappandosi per di più la loro padellata di fagioli e andandosene via con i loro cavalli. E siccome la reiterazione è uno degli elementi della comicità, tocca poi a Trinità-Spencer, non più sul suo travois, ma su una sorta di sella amaca, entrare in scena, trovare i quattro malcapitati e fare lo stesso del fratello. Che poi ritrova in casa dei genitori dove Bambino è arrivato prima e dove, dopo una gara di rutti e pessimi modi sfoggiati a tavola, il padre e la madre organizzano con la complicità di Trinità una sceneggiata in cui il genitore si finge in punto di morte per convincere Bambino, che non ritengono un vero fuorilegge, a portarsi dietro il fratello nelle sue razzie.

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Ecco così i due i viaggio, ma a fare i cattivi non riescono e quando incontrano una famiglia di poveri contadini con bambino in fasce malato e con il carro in panne non solo aggiustano il veicolo, ma danno loro i soldi  per il medico. Ah, c'è anche una bella ragazza che si ritroverà storia proseguendo, ossia con Trinità e Bambino che finiscono nella piccola cittadina dominata da James Parker (Emilio Delle Piane), proprietario terriero e trafficante d'armi locale che sfrutta una comunità di frati nel cui convento ha nascosto una partita di fucili e altro che sta per vendere ai ribelli messicani. I due fratelli sono scambiati per due agenti federali, cosa di cui tenteranno di approfittare per appropriarsi di una grossa somma di denaro, frutto di un recente affare di Parker e che i frati ora consegnano loro. Ma andrà proprio così? Saranno ingiustizia e illegalità a trionfare? Forse no, se i pacifici frati diventino pure loro un po' maneschi… E per i soldi ? Si vedrà. Come già detto per il primo film, le edizioni per la tv e per l'home video in vhs e in dvd dei Trinità (e delle altre pellicole del duo) sono state messe in circolazione non in versione integrale, ma prive di alcuni minuti a suo tempo visti al cinema. Questo film "…Continuavano a chiamarlo Trinità", che in sala durava 128 minuti circa è stato ridotto a 113 nelle versioni televisive e a 107 nel vhs per poi tornare a 113 nel vecchio dvd che però aveva tra gli extra alcune scene tagliate non ripristinate nella copia e una veramente inedita, "Al saloon", e priva di sonoro. Quella invece reperibile nel dvd di fresca fattura  è la versione integrale (121 minuti, che corrispondono ai 128 del film in sala: il televideo trasmette un fotogramma in più al secondo, 25 anziché i 24 canonici) con qualità di immagini e di sonoro eccellenti; in una scena ripristinata sono pure presenti 4 secondi di dialogo in inglese sottotitolati in italiano. Un'ottima occasione per scoprire – ma chi non l'ha visto almeno una volta? – un film divertente e che è a suo modo una pietra miliare del cinema italiano; negli extra, la seconda parte delle interviste a cura di Mario Sesti "Continuano a chiamarlo Trinità" e "La mia vita da bambino" che corredano il dvd del primo film, più il trailer.

 

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