CLASSE Z

Regia: Guido Chiesa
Con: Alessandro Preziosi, Andrea Pisani, Greta Menchi, Enrico Oetiker, Alice Pagani, Luca Filippi, Armando Quaranta, Francesco Russo, David Zheng, Johnny Zheng, Andrea Panciroli, Antonio Catania, Roberto Lipari
Genere: commedia
Distribuzione: Warner
Ricky (Enrico Oetiker) pensa solo a fare scherzi, anche cattivi, per metterli su Youtube; Stella (Greta Menchi) è un’ochetta che cerca solo di essere seducente; Viola (Alice Pagani) non vuole finire a fare le pulizie come la madre, ma è danneggiata dall’essere chiusa in se stessa e dall’odiare i coetanei (e Ungaretti); Ugo (Francesco Russo) ha in mente solo riviste e video porno; Yuri (Armando Quaranta), pluriripetente fa l’edile controvoglia nella ditta paterna. Sono cinque degli studenti di quinta Scientifico che si ritrova il professore d’italiano Marco Andreoli (Andrea Pisani) fresco di cattedra, tutto buona volontà e “L’attimo fuggente” da prendere ad esempio, ma che è non ascoltato, non seguito e irriso fino a dimettersi. Studenti che compaiono in “Classe Z” di Guido Chiesa, regista cinematograficamente cresciuto negli Usa dove ha lavorato tra gli altri con Roeg e Cimino) e con un passato italiano di buon prestigio fra documentari e film impegnati (“Il partigiano Johnny” del 2000 e “Lavorare con lentezza” del 2004 i più riusciti per poi passare alla commedia, ma sempre cercando di non cadere nel futile e nel fine a se stesso, come ha mostrato nel grazioso “Belli di papà” del 2015 con Abatantuono industriale affermato che idea un escamotage per costringere i suoi figli, ricchi e sfaccendati, a maturare e a farsi strada da soli nella vita. Anche in questo suo film c’era il rischio di cadere nel trito e nel superficiale, l’ennesimo ritratto studentesco dal taglio paratelevisivo e un po’ pecoreccio alla “I ragazzi della 3ª C”, ma pur prendendo un gruppo di studenti peggio di così che si trovano solo in tv e al cinema ha saputo evitare le secche del futile e della superficialità. Ma come mai proprio una classe costituta da solo pessimi elementi? È perché furbescamente il preside (Alessandro Preziosi) ha messo e riunito nella 5ª H il peggio della scuola, gli studenti ritenuti senza speranza affinché con il loro esempio non danneggino i “bravi alunni” e creino problemi agli insegnanti. Ecco perché in cattedra viene sbattuto il professorino Andreoli, supplente e precario, ma smanioso di lavorare per far crescere i ragazzi all’insegna della lezione del professore Keating-Robin Williams in “L’attimo fuggente”, di cui si porta dietro il dvd, ma che incappa in una ciurmaglia di lazzaroni, maleducati, indisponenti ecc. ecc. che la prima volta gli rubano il dvd e un’altra addirittura gli segano il piano della cattedra su cui in empito imitativo voleva salire invitando pure i ragazzi a fare lo stesso salire sui loro banchi. Ragazzi senza speranza, dunque, tanto più che il deluso e scoraggiatissimo prof. ha dato le dimissioni.
O forse no: a 100 giorni dall’esame, gli emarginati si fanno l’esame di coscienza e, memori delle lezioni di Andreoli, capiscono di essersi fatti del male e gli chiedono di aiutarli a studiare, pur se così facendo lui rischia l’esonero perpetuo: come andrà? Lo racconta appunto il film in un flashback alternato con la riunione (un po’ assurda) della commissione di disciplina, una pellicola in cui Guido Chiesa, con l’appoggio del portale Scuola Zoo, mette sul banco degli imputati professori incapaci, prevenuti e magari lazzaroni. Gli intenti sono assai buoni anche se i risultati lo sono solo in parte a causa dell’episodicità degli spunti (che si risolvono a volte in scenette) e di pochi attori veri (Preziosi in testa) in grado di recitare uniti a giovani presi dal web. E anche se l'attualità è confinata a due battute, una su Bob Dylan e una sul presidente del Consiglio, se il film con il suo finale sa più di favoletta che di vita vera, tra i pregi di “Classe Z” si trovano spunti di interesse critico e una riflessione impegnata sulle riforme e sulla scuola “poco formativa” che ancora giudica un ragazzo sulla base del registro. In sostanza, una gradevole lezione. In dvd con Backstage e Papere per extra.
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