CHARLIE CHAN COLLECTION vol. 6

Regia: Harry Lachman, Phill Rosen
Con: Sidney Toler, Victor Sen Yung, Sheila Ryan, Harold Huber, Iris Wong, Arleen Whelan, Lenita Lane, Benson Fong, Marianne Quon, Mantan Moreland
Genere: giallo
Distribuzione: Sinister film
“Il vino dolce spesso rende acida una bella donna” è una delle massime (in questo film meno numerose) pronunciate da Charlie Chan, il sentenzioso e perspicace detective hawaiano dagli occhi a mandorla creato per la pagina dallo scrittore Earl Derr Biggers nel 1925 che lo fece protagonista di sei polizieschi che ebbero subito grande fortuna popolare, ma la cui fama si allargò e fu consolidata grazie al cinema. Come è già stato detto infatti segnalando i precedenti cofanetti di Sinister, già a partire dal 1926 furono girati tre film con tre attori diversi mentre il vero boom si ebbe negli Anni 30 e 40 quando fu protagonista di 44 pellicole: 16 dal 1931 al 1937, anno della morte dell’attore, con Werner Oland, che non era cinese, ma olandese e che fu scelto per la sua notevole somiglianza con il personaggio della pagina; 22 dal 1938 al 1947 con Sidney Toler; 6 dal 1947 al 1949 con Roland Winters. Ora, completata in tre cofanetti la rassegna dei 12 film (più uno andato distrutto e presentato nella versione realizzata con la Spagna con attori iberici al posto dei comprimari) arrivati sino a noi (3 sono andati perduti ) con Werner Oland, è in corso il recupero sempre in ordine cronologico dei 22 con Toler, attore americano di formazione teatrale dove aveva recitato dalla fine dell’800 (il debutto a 7 anni) e si era costruito una solida reputazione anche come commediografo, ma che con l’avvento del sonoro decise di passare al cinema e divenne uno caratteristi più richiesti lavorando anche in importanti produzioni. Quello ora in videoteca e sempre con quattro film suddivisi in due dvd, è il terzo cofanetto del Charlie Chan di Toler e contiene le ultime tre pellicole prodotte dalla Fox e la prima della Monogram Pictures, mai distribuita in Italia e presente in versione originale sottotitolata. Va ricordato infatti che nel 1942 la Fox decise a chiusura della serie, ma Toler non ritenne conclusa la sua carriera di investigatore, rilevò i diritti cinematografici da Eleanor Cole, vedova dello scrittore, e come produttore trovò la Monogram, una casa minore specializzata in pellicole a basso costo (e nel confronto un po’ si nota…). Il nuovo box contiene: “Charlie Chan e i morti che parlano" (1941); "Charlie Chan a Rio" (1941); “Charlie Chan e il castello nel deserto." (1942); "Charlie Chan in the Secret Service" (1944). Vediamoli uno per uno. Il primo, diretto da Harry Lachman, vede Charlie Chan è ingaggiato da una vecchie e ricca ereditiera che si dice discendente di un pirata che ha nascosto i propri tesori sull'Isola dei Cocchi. La donna è venuta in possesso della mappa e per sicurezza l'ha divisa in quattro pezzi dandone uno ciascuno a ognuno dei quattro passeggeri della nave che ha noleggiato, invitati per andare alla invitato per la ricerca del tesoro. Le complicazioni sono dovute al fatto che sulla nave viaggia un uomo che molti anni prima era stato abbandonato sull’isola in questione da un amico infido e vuole vendicarsi del traditore; ma soprattutto che c’è una leggenda legata al fantasma del pirata che non vuole che altri si impossessino delle sue ricchezze e che appare alla donna causandole un fatale attacco di cuore.
Ovviamente Charlie Chan non crede agli spiriti e risolve il duplice caso. In "Charlie Chan a Rio" sempre diretto da Lachman, Charlie è a Rio de Janeiro, in Brasile, insieme a suo figlio Jimmy, venuto d’accordo con il capo della polizia locale per arrestare la cantante Lola Dean che egli ritiene aver ucciso un uomo a Honolulu, ma della quale si è innamorato Carlos, il figlio di una ricca famiglia che le ha chiesto di sposarlo: la ragazza accetta e decide di partire con lui già in serata. Prima però, Lola, come le ricorda la sua segretaria Helen, deve andare ad un appuntamento con Marana, manipolatore mentale di grande successo, ma che è un imbroglione: con sigarette speciali e un misterioso infuso la fa cadere in trance nel corso della quale confessa l’omicidio compiuto, ammissioni registrate su disco e che Marana vuole usare per ricattarla. Cosa che non può fare perché la ragazza, una volta a casa, viene uccisa e Charlie Chan avrà il suo daffare a trovare il vero colpevole tra i tanti presunti. Ne “Il castello nel deserto”, ultimo dei film Fox e sempre con la regia di Lachman, ci si sposta nel desolato Deserto di Mojave dove Paul Manderley, un milionario studioso e misantropo che vuole vivere lontano dalla gente e che ha sposato Lucrezia, una discendente dei Borgia (e proprio della Lucrezia passata alla storia come avvelenatrice) ha fatto costruire un castello. Lì chiamato con una lettera della padrona di casa – che si rivelerà falsa – arrivano Charlie e il figlio numero Due, come al solito smanioso di aiutare il genitore ma pasticcione, e si ritrovano coinvolti in due morti per avvelenamento: che la padrona di casa sia impazzita e voglia emulare l’antenata è il sospetto che prende piede anche fra gli altri ospiti, ma ovviamente non é così e l’intrigo verrà svelato. Alla fine, mentre il figlio dice al padre di essersi innamorato della cameriera del castello arriva una lettera dell’esercito che lo chiama alla visita di leva; gli Usa infatti erano appena scesi in guerra. Per la cronaca, la location è un vero castello nel deserto, ma nella Death Valley californiana, casa di vacanza che un milionario di Chicago di era fatto costruire copiando un maniero rinascimentale spagnolo. Ultimo film nel cofanetto e primo di quelli prodotti dalla Monogram “Charlie Chan in the Secret service”, girato dopo due anni di pausa e in pieno periodo bellico, vede Charlie a Washington, entrato a far parte del servizio segreto e con due nuovi figli aiutanti: il figlio Numero Tre (Benson Fong) e la figlia Iris Chan (Marianne Quon). A dare un tocco di ironia più marcato alla saga sono i siparietti in cui compare Birmingham Brown (Mantan Moreland), un buffo e pauroso autista al servizio di una ricca signora snob che poi sarà assunto da Chan e sarà presenza fissa nella saga. Il plot giallo è legato ad un geniale inventore che ha creato un tipo di siluro altamente avanzato destinato a far pendere dalla parte degli alleati la battaglia contro gli U-boot nazisti: costui, che ha lo studio al primo piano della villa in cui abita, nonostante gli inviti alla prudenza rivoltigli dal governo vuole dare una festa per gli amici nella sua dimora invitando anche cittadini stranieri che potrebbero rivelarsi al servizio di potenze ostili, per di più non consentendo alle sue guardie del corpo di assistere perché la loro presenza potrebbe offendere gli ospiti. Ovvio che lui faccia una brutta fine e che i piani dell’arma, spariscano, ma è altrettanto ovvio Chan troverà il bandolo della matassa. Buona la qualità dei film, l’ultimo di quali con audio originale e sottotitoli italiani, proposti in dvd nel giusto formato 4:3; unico extra la galleria fotografica.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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