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C'ERAVAMO TANTO AMATI

Regia: Ettore Scola Con: Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Stefano Satta Flores Genere: commedia Distribuzione: Mustang
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Regia: Ettore Scola
Con: Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Stefano Satta Flores
Genere: commedia
Distribuzione: Mustang
“Credevamo di cambiare il mondo e invece il mondo ha cambiato noi” è l’amara considerazione – e nella strepitosa sceneggiatura di Scola, Age e Scarpelli se ne trovano pure altre – che conclude questa commedia, capolavoro di Scola e in assoluto del cinema italiano ora riproposto in dvd per festeggiare i suoi 40 anni (è del 1974), ma che avrebbe meritato ben di più (confidiamo nel cinquantennio), ossia un blu ray con abbondanza di extra qui del tutto mancanti. Perfettamente al guado tra ironia e dramma, il film  riassume 30 anni di storia d’Italia e dei suoi cambiamenti - ma anche del nostro cinema, ed è una grande trovata – seguendo tre amici che hanno fatto la resistenza dal 1944 al 1974, quando si ritroveranno per fare un amaro bilancio delle loro esistenze: Nino Manfredi, portantino d’ospedale e comunista convinto che non farà mai carriera per le sue idee; Vittorio Gassman, avvocato che baratterà i suoi ideali sposando – e tradendo – la figlia di un palazzinaro rozzo e ricco e diverrà pure esponente del socialismo d’assalto (economico); Stefano Satta Flores, intellettuale che si rovina la  carriera e si adatta a diventare un critico cinematografico tra i tanti, in rotta pure con se stesso e futuro “ribelle” psiuppino. Con loro, Stefania Sandrelli che Gassman porta via a Manfredi e finirà pure con Satta Flores per poi sposare Antonio, immagine di un’Italia ingenua, ondivaga e sfruttata. Ma “C’eravamo tanto amati”, che aprì la grande stagione di ritratti del nostro Paese proseguita da Scola con “La terrazza” e l’inferiore “La cena” (e riassunta in “La famiglia”, summa di 100 anni), va ben oltre l’immagine dell’Italia del boom economico con contemporanea incrinatura dei valori morali: è una critica lucida, accorata, palesata apertamente e non fra le righe, fatta da intellettuali di sinistra sul fallimento dei sogni del Pci e sulla sua mancata presa di potere a causa di lotte intestine, divisioni e compromessi. Monumento imperdibile.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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