Calcio

Vai Brescia, a Cosenza serata più che bollente: primo round salvezza

Alle 20.30 davanti a 15.000 spettatori va in scena l’andata dello spareggio per evitare la retrocessione
Nella foto Pablo Rodriguez esulta con John Bjorkengren in Palermo Brescia
Nella foto Pablo Rodriguez esulta con John Bjorkengren in Palermo Brescia
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E dunque, ci siamo. Qui - o meglio là, in Calabria - e ora, cioè stasera alle 20.30. Qui e ora, ma poi però sarà anche giovedì prossimo. Un play out, 180 minuti. Due partite, ma in realtà una lunga, unica, infinita partita dentro la quale il Brescia farà scorrere tutto il film della propria storia al quale dare un degno proseguimento con un to be continued che possa ancora essere da serie B. Tutto in due notti, oppure dentro un’infinita nottata.

Primo round, a ogni modo, questa sera al San Vito Marulla. Che tipo di gara aspettarsi da due squadre come Cosenza e Brescia che arrivano all’appuntamento entrambe in rincorsa, ma con bagagli diversi sul groppone? È la domanda delle domande.

Nel dubbio, ce la caviamo esprimendo un desiderio: quello di vedere un Brescia che se la gioca. Non scriteriato, non all’arma bianca (appunto: la lunga nottata si divide in due tronconi lunghi da qui all’1 giugno), ma certamente di personalità. Quella di chi sa, oggettivamente, di avere quel qualcosa in più pur non vantandosene. Umili, ma non tapini. Contro chi è certamente più povero di valori tecnici, ma che può puntare su quella che se parlassimo di una donna potremmo definire la simpatia da opporre a una miglior estetica della contendente: simpatia uguale esperienza.

Ce n’è a pacchi nel Cosenza in relazione a una tipologia di gare (Viali conta su 9 giocatori che hanno già disputato i play out) nelle quali ci si gioca la vita. Perché questo è. Peraltro, non è per il Brescia, solo una questione di presente: ballano gli interrogativi sul futuro con Cellino oscillante tra la voglia di passare la mano (opzione eventualmente cavalcabile solo mantenendo il Brescia tra i cadetti, solo in B può far gola) e accarezzato anche dall’idea di un rilancio anche se non si sa su quali basi. Ma siamo nel campo dell’aleatorietà perché solo di fronte alla certezza che solo l’epilogo di questo campionato può dare, i piani potranno (dovranno, obbligatoriamente e celermente) essere svelati.

Considerazioni

Onestamente però: chi ce la fa allo stato attuale ad avere un orizzonte che vada più in là di giovedì prossimo (a proposito, sono in atto polemiche circa la politica dei prezzi adottata dal club che si è ritrovato sotto le finestre uno striscione di protesta dei 1911 e anche sui social gli abbonati non hanno gradito il mancato omaggio della gara)? È difficile. Perché è una questione di priorità. E tutto il resto, per quanto il tema sia decisivo, può attendere. Ma senza salvezza - e torniamo al punto uno - non c’è nemmeno tema. Resterebbe solo un dramma sportivo con sul terreno tanti, troppi cocci da raccogliere.

Testa a stasera, solo a stasera con una nuova bolgia, dopo quella affrontata venerdì scorso a Palermo, dentro la quale provare a sfangarsela: con 15.000 spettatori, è atteso il tutto esaurito in Calabria. L’auspicio è che la lezione del «Barbera» sia stata imparata e allenante. Soprattutto relativamente al come non ci si può permettere di approcciare a certe gare. In Sicilia, si è rischiata l’irreversibilità della situazione ed è vero che il Cosenza non è il Palermo, ma occorre pensare di avere di fronte il Real Madrid, o il Manchester City. Peraltro, rispetto alla partita dell’1 maggio scorso, i calabresi ritrovano il loro uomo in più: quel Marras che da solo sposta gli equilibri e in grado di far giocare diversamente i suoi. È un po’ il Listkowki (o il Cistana) di un Brescia che rispetto al Cosenza arriva all’appuntamento meglio confortato dai numeri (12 punti in 7 partite contro i 5 degli altri nello stesso lasso).

Niente distrazioni, nemmeno una. Men che meno può far capolino quella che porta a ipotizzare eventualmente, in caso di flop, un ripescaggio: la soluzione «all’italiana» che si è ormai delineata per la Reggina e le prove di salvataggio della Samp in atto fanno capire come pensare a se stessi sia l’unica opzione valida. Tenendo anche bene a mente che il punto di partenza deve semmai essere il pensiero che almeno una partita va vinta. E che potrebbe pure non bastare perché in caso di parità di risultati o di somma di gol al termine dei 180’ lo spareggio finirebbe a supplementari ed eventuali rigori. Panico e paura, questa sera, non saranno consentiti a Bisoli e compagni: palpitazioni a mille, strette al petto e stomaco chiuso vanno lasciate a chi si sobbarcherà l’oneroso - logisticamente ed economicamente - viaggio in Calabria (circa 150 supporter tra aereo, pullman e auto), o tiferà dal divano un Brescia che dovrà essere di ferro e anche di fuoco.

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