Calcio

Brescia, ci siamo: con il Pisa è resa dei conti «definitiva»

Alle 14 in un Rigamonti trepidante è in gioco l’obiettivo minimo play out. Sbagliare è davvero vietato
Daniele Gastaldello, allenatore del Brescia - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Daniele Gastaldello, allenatore del Brescia - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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O oggi o oggi. Perché senza oggi, il rischio molto più che serio è che possa non esserci un domani. L’urgenza è massima e non eludibile: con il Pisa tre punti sono obbligatori. Meno 180 minuti alla fine della regular season di serie B e quel che c’è in palio a partire dalle 14 allo stadio Rigamonti è per il Brescia l’obiettivo minimo di questa disgraziata stagione: avere, tanto per cominciare, praticamente la certezza (che sarebbe addirittura aritmetica in caso di vittoria a Mompiano e non vittoria del Perugia a Venezia) di potersi andare a cercare la salvezza perlomeno attraverso i play out dandosi però anche la possibilità di tentare fino in fondo di percorrere la via del miracolo per una salvezza diretta.

Questo, è quanto ci si gioca oggi. Che può anche essere letto così, in una maniera più brutale: senza i tre punti, il Brescia - fermo restando che poi tutto dipenderebbe anche da risultati su altri campi - rischierebbe, nuovamente, di conoscere da vicino lo spettro di una retrocessione diretta. Vanificando quasi tutto quel percorso di rinascita intrapreso con un bottino di 10 punti in 5 partite.

È che di mezzo c’è stato lo scivolone di Parma. Che si poteva, data la disparità dei valori, mettere in conto naturalmente. Ciò che non era stato messo in conto, era semmai l’ipotesi si rivedere un Brescia «mozzarella»: sgonfiato e liquido. Privo di quella durezza mentale e di quei valori minimi essenziali che devono essere propri di una squadra in lotta per sopravvivere.

Ritrovarsi di fronte alla vecchia versione del blocco biancoblù, è stato il vero choc. E l’auspicio, è che si sia trattato solo di una ricaduta senza conseguenze. Di un passaggio a vuoto prima delle battaglie finali con Pisa e Palermo.

Il punto

O oggi, o oggi. Contro le proprie stesse paure - da esorcizzare come con il Cosenza con la carica degli oltre 10.000 già certi presenti sugli spalti (ma i botteghini dello stadio saranno aperti anche stamattina dalle 10, c’è ancora tempo dunque per unirsi) - e contro un Pisa che tra l’altro non arriva a Mompiano in gita. Anzi.

Oggi è un letterale dentro o fuori anche per i toscani che si giocano un posto nei play off. Per raggiungere i quali hanno bisogno di un percorso netto di 6 punti. La posta in palio è altissima e i cieli sulle teste nerazzurre non sono affatto limpidi: la squadra di D’Angelo dopo una grande rincorsa è infatti completamente regredita. Tanto da fare i conti con un trend che dice: un punto raccolto nelle ultime 6 gare e 4 sconfitte di fila.

Ambientalmente, a Pisa l’aria è pesante e anche i due punti restituiti alla Reggina (i soliti misteri per nulla buffi del calcio italiano) rappresentano un carico: in virtù della decisione degli organi di giustizia sportiva, i toscani sono infatti scivolati decimi, a un punto dall’ottavo posto. Questo contrattempo fungerà da molla ulteriore o peserà in negativo sulle teste dei D’Angelo’s? Pensieri che non devono riguardare il Brescia. Così come non devono riguardare il Brescia le motivazioni dell’esercito di ex.

Se parliamo di motivazioni devono valere e pesare solo quelle di Bisoli e compagni. Chi lotta per tenersi a galla deve averne di più chi è in ballo per prendersi la «crema». Punto e fine. Col grosso rammarico naturalmente di essere arrivati fin qui e così non al meglio delle proprie possibilità e con assenze davvero pesantissime negli equilibri così faticosamente costruiti da Gastaldello. Immaginiamo tensione che si taglierà con il coltello, di qua e di là. Che si dovrà provare subito a spezzare con una partenza e un approccio convincenti: nulla può essere lasciato intentato. E se il Brescia vuole, può. O oggi, o oggi. 

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