Brescia, c’è il Venezia per spezzare il digiuno

Casa dolce casa. Un posto nel quale provare, una volta di più, a sentirsi al sicuro e rilassarsi svuotando la mente. Quella che nell’ultimo periodo non è riuscita a restare al riparo da ansie e dubbi e a resistere dunque alla «tentazione» di ricadere in vecchi vizi che sono costati tre sconfitte nelle ultime quattro partite ufficiali tra campionato e Coppa Italia con la classifica di B che da dopo la sosta si è smossa di un punto appena.
Comunque sufficiente a rimanere in assoluta linea di galleggiamento, restando anzi addirittura al di sopra della stessa con un confortante +8 sulla zona play out. Ma si sa che è un attimo farsi risucchiare dalle acque nere e soprattutto questo mese di ottobre deve ancora proporre la trasferta contro la big Genoa. Morale della favola, è necessario trovare punti croccanti. Che se non è una stringente esigenza di classifica, lo è da un punto di vista «morale» perché l’impasse dell’ultimo periodo richiede delle risposte di un certo tipo. Quelle che il Brescia ha iniziato a darsi in concomitanza con la trasferta di Coppa Italia alla Spezia dove i conti sono stati fatti con un’altra sconfitta, ma dove almeno (e anche Clotet ne è stato sollevato) si sono riviste tracce di Brescia da un punto di vista dell’approccio alla gara e al relativo svolgimento in termini di personalità, intensità e pure gioco: tutti tratti che dalla sosta in poi si erano annacquati in modo anche preoccupante. Ma oggi, con il Venezia (ore 14) occorrerà non solo ripetersi, ma anche migliorarsi.
Livello successivo
Occorrerà passare a uno step successivo e fare di tutto per tornare a riassaporare il gusto di una vittoria che manca tra l’altro dal 16 settembre scorso contro il Benevento. Un mese abbondante. E non c’è luogo migliore del «Rigamonti» per riannodare determinati fili dato che a Mompiano la squadra di Clotet è ancora imbattuta (10 punti) e dato che in generale, nelle ultime 18 gare tra le mura amiche Bisoli e soci hanno perso solo due volte e sempre per mano del Monza capace di infliggere l’ultimo ko a domicilio in regular season il 5 dicembre scorso e capace poi di concedersi il bis in maggio nell’andata della semifinale play off.
Ma restano i confortanti numeri per un Brescia che come prima cosa deve darsi una regolata in chiave difensiva: 12 gol nelle ultime 4 gare rappresentano un allarme per una squadra che negli ultimi tempi, pur andando sempre in gol da 8 partite di fila (in campionato solo con il Frosinone il Brescia è rimasto a secco), fatica oltre misura in fase offensiva: ma per cominciare, mercoledì in Liguria è tornata perlomeno a esserci una certa produttività a livello di costruzione.
@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.
Dietro oggi si potrà tornare a contare sull’apporto e sulla leadership di Cistana - dovrebbe tornare in naftalina Papetti - mentre davanti si proverà a puntare sulla nuova fantasia di Olzer. Per provare a sorprendere un Venezia che Ivan Javorcic - tecnico nonché persona di grande spessore - non è ancora riuscito a far decollare: in classifica i lagunari rivoluzionati post retrocessione e imbottiti di stranieri, hanno solo 8 punti. Sette dei quali però - attenzione - presi in trasferta attraverso un gioco che si basa molto sulle ripartenze anche nel nuovo 3-4-1-2 che l’allenatore croato, a rischio, sta cercando di modellare.
Spiccano i 15 gol incassati dai veneti: solo il Como ha fatto peggio. E questo è forse il dato che più balza all’occhio considerato che tradizionalmente l’invulnerabilità della difesa è un marchio di fabbrica di Javorcic: l’anno passato col Südtirol portato trionfalmente in B, solo 9 gol presi. Che altro aggiungere? Che per motivi diversi, con presupposti diversi, questo Brescia-Venezia si presenta come una specie di bivio per due. Oggi nemmeno il meteo aiuterà le presenze e il calore attorno al Brescia che fa i conti con un dato terrificante: in serie B è all’ultimo posto nella classifica del rapporto tra numero di abitanti - 1.266.000 tra città e provincia - e media spettatori. Ne esce un desolante 0,427 di coefficiente. Tant’è: chi c’è c’è e oggi, più di tutto, è importante che ci sia il Brescia.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
