Brescia alla prova col Südtirol per confermarsi da quartieri alti

L’infortunio di Cistana, il non rinnovo di Cistana, il prolungamento di Lezzerini, la scommessa Cartano, Leverbe e/o Dell’Orco. E più in generale, il mercato che c’è e che non c’è. In questo solito mare del solito gennaio che non si capisce mai - vale per tutti - se sia una benedizione o una iattura, capitan Rolando Maran ha cercato di tenere la sua barca e i suoi uomini al riparo sull’isola di Torbole preparando la rotta sulla partita contro il Südtirol, argomento rimasto sostanzialmente molto marginale in ogni discorso nei bar e negli uffici. Eppure, oggi si gioca. E per la prima volta da un pezzo si gioca per difendere un posto nei play off. Le aspettative, inutile nasconderlo, sono al rialzo dopo l’8X8: ottavo posto in otto giornate grazie alla cura Maran.
Il punto
Un’asticella un po’ più su, il pensiero che oggi - contro una squadra lontanissima parente di quella che fu la passata stagione, ma anche piuttosto diversa da quella affrontata all’andata (pari in rimonta targato Borrelli ad aprire la crisi che portò all’esonero di Bisoli) - il pensiero che oggi, dicevamo, si possa fare. Solo che, a proposito di una settimana nella quale il focus sulla squadra è rimasto marginale, non sono stati giorni facili da scollinare tra la gestione degli uomini migliori come Bisoli e Galazzi, l’assenza di Cistana da affrontare, le non perfette condizioni di Borrelli, con Olzer recuperato ma non al meglio e una coperta che, in generale, resta tirata. Normale amministrazione - uomini, allenatori, squadre e giocatori si vedono soprattutto nelle difficoltà - ma dentro la canonica anormalità, appunto, del mese di mercato. Quando, vuoi non vuoi, le temperature si scaldano e un po’ di nervosismo fa capolino. Maran, come detto, ha cercato di mantenersi isolato. E in un certo senso anche lontano dal tema mercato: se avesse, dietro, le necessarie opzioni anche solo numeriche e se il resto non venisse toccato, si riterrebbe a posto perché nel potenziale della squadra crede realmente. Il modus operandi adottato dall’allenatore è fare la propria parte sul campo in un ambito di rispetto dei ruoli che fin qui sta trovando piena applicazione.
E anche questa è una notizia. Ciò non toglie che questa squadra e questo allenatore meritino di poter continuare a cavalcare questa continuità oltre a una o più aggiuntine: perché non crederci? Intanto, da provare a battere c’è un Südtirol che sta provando a cambiar pelle, non solo tatticamente: Valente sta cercando di orientarsi su una maggior propositività. Il successo con la FeralpiSalò ha scacciato qualche fantasma sulla testa di una squadra di grossa taglia fisica che conta sul capocannoniere Casiraghi (12 gol, 8 dei quali su rigore, nessuno dal dischetto nei 5 top campionati europei ha segnato tanto dagli 11 metri) e che ha pescato dal mercato Arrigoni e Kurtic. Gli alto atesini hanno perso 5 delle ultime 7 trasferte e trovano un Brescia che con Maran ha già vinto tante partite - 4 - quante prima ne aveva vinte in 18 gare. C’è abbastanza di tutto per pensare a questo pomeriggio come un cioccolatino da scartare.
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