BLOB FLUIDO MORTALE

Regia: Irvin S. Yeaworth Jr
Con: Steve McQueen, Aneta Corsaut, Earl Rowe, Alden 'Stephen' Chase, Olin Howland, John Benson
Genere: fantascienza
Distribuzione: Sinister film
Cult della fantascienza Usa degli Anni 50, quella che tramite una minaccia aliena metaforizzava quello che era chiamato “Il pericolo rosso” (il comunismo) e la Guerra fredda, “Blob” è un film del 1958 diretto da Irvin S. Yeaworth Jr. che in Italia era uscito come “Fluido mortale” e che è divenuto famoso per aver dato il titolo (e le immagini del mostro e degli spettatori impauriti in fuga da una sala cinematografica) al programma di Enrico Ghezzi e Marco Giusti su Rai 3. Film che come “Blob – Fluido mortale” torna ora disponibile in dvd. Di per sé non è un capolavoro, anzi era stato già fatto di meglio con “La cosa da un altro mondo”, “Invasori spaziali” e “L’invasione degli ultracorpi” (e qualche altro), però quella sostanza gelatinosa rosso/rosa che fagocitava persone ed animali ingrandendosi sempre più e avanzando implacabile è rimasta impressa nell’immaginario pubblico dei giovani americani di quell’epoca e delle successive grazie anche al fatto che – come ha accortamente scritto un critico” era una sorta di “Happy days” in cui l’atmosfera felice giovanilistica si mutava in minacciosa. Altra peculiarità è che nel film fece il suo debutto da protagonista un attore 28enne che veniva spacciato (nella storia) per 18enne e che sarebbe divenuto molto famoso: Steve McQueen, che oggi appare un po’ ridicolo per via dei maglioncini che indossa e del taglio di capelli. Tutto prende il via con due giovani, Steve (McQueen) e Jane (Aneta Corsaut), che si sono appartati in una collina che sovrasta una piccola città di provincia americana per amoreggiare quando improvvisamente una meteora a forma di grande uovo illumina il cielo e piomba a terra: i due si mettono a cercarla, ma invano e riprendono la via di casa, rischiando però di investire un vecchio che si para loro dinnanzi e che ha una strana massa gelatinosa attaccata al braccio. Il fatto è che era costui ad aprire la meteora e a ritrovarsi attaccato da una sorta di melma scura e che ora ha bisogno di cure. Raccolto a bordo dai due e lasciato di fronte ad un ambulatorio, il vecchio viene avvolto dalla sostanza aliena e fagocitato e lo stesso capita ai malcapitati dottore e infermiera che avevano cercato di aiutarlo. Il problema è che la creatura più vittime e assorbe e inghiotte più si ingigantisce minacciando gli abitanti della cittadina o, al vecchio provano a fornire aiuto. E per ogni vittima che miete e assimila, il Blob cresce, rendendosi minaccia sempre più temibile per il tranquillo scorcio di provincia USA che ha avuto in sorte di battezzarne le gesta terrestri, e che alla creatura dovrà pagare un sostanzioso tributo in vite umane.
A rendersi conto del pericolo e a cercare di fronteggiarlo sono appunto Steve e Jane ai quali si unisce un comprensivo poliziotto (Earl Rowe). Già, ma in che modo sarà possibile fermare l’avanzata di una massa gelatinosa che non teme l'elettricità, la forza, l'acqua, si muove rapidamente e silenziosamente, non incontrando ostacolo alcuno e corrode in pochi minuti tutti gli esseri viventi con cui entra in contatto? A quei tempi la fantascienza non era distopica, a differenza di molta di oggi, e si concludeva in modo positivo; in questo caso di vedrà quale soluzione verrà reperita. Il film, di cui fu girato il sequel nel 1972 (Beware! The blob”) e il remake nel 1988 (“Blob Il fluido che uccide”), è a colori non è perfetto, è stato realizzato con un budget sin troppo ridotto (100mila dollari, cifra risibile a Hollywood persino nel 1958), inizia con eccessiva lentezza, toni da commedia ed una piatta descrizione dell’universo giovanilistico fine Anni 50, ma nella seconda parte si scatena offrendo buon ritmo e alcuni momenti di palpabile tensione.
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