Volley

Mattia Cozzi sul tetto del Pianeta grazie al Mondiale per Club

Francesca Marmaglio
Il bresciano ex vice della Valsabbina ha vissuto la gioia del successo come membro dello staff tecnico di Scandicci
Mattia Cozzi con il trofeo
Mattia Cozzi con il trofeo
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Su WhatsApp la sua foto personale è un abbraccio speciale. Quella che Mattia Cozzi, oggi terzo allenatore dell’head coach di Savino Del Bene Scandicci Marco Gaspari, ha scelto di tenere è l’istantanea che racconta una fine, ma anche un inizio.

L’abbraccio è quello del 21 gennaio 2024 fra Cozzi, classe 1994, e lo staff della Banca Valsabbina Millenium Brescia: coach Alessandro Beltrami era stato esonerato da pochi giorni e Cozzi, il suo secondo, aveva avuto il compito di guidare la squadra in quella partita, per cederla subito dopo al nuovo allenatore Matteo Solforati. Dopo 5 sconfitte consecutive, proprio con lui in panchina, arriva la vittoria per ripartire.

Il racconto

«Quell’annata per via di tutte le complicazioni, mi ha insegnato tanto - racconta Cozzi -. Beltrami è un amico, un esempio, mi ha dato tanto sia come persona che come allenatore, sono cresciuto e quel momento mi ha formato ulteriormente. Quella settimana - dice ancora il 31enne - fu complicata emotivamente, la gioia era mischiata allo sconforto: ero felice di avercela fatta, ma ero triste per non poterla festeggiare con Beltrami».

I festeggiamenti dopo il trionfo al Mondiale per club
I festeggiamenti dopo il trionfo al Mondiale per club

Una felicità simile, perché forse non del tutto esprimibile, è quella che Cozzi, bresciano di Roè Volciano, ha vissuto il 14 dicembre con Scandicci, ossia la vittoria della finale del Mondiale per Club: «Quando mi hanno chiesto di commentare la vittoria ho risposto "Io… boh" - racconta Cozzi - perché è tutto bellissimo, ma difficile da descrivere. Ancora oggi non so dare aggettivi, penso a tutte le stagioni fatte, alle tante lacrime versate, ai tanti sacrifici che rifarei tutti e che continuerò a fare. Dopo qualche delusione sportiva da digerire, prima con Brescia e poi con Chieri, è arrivata questa soddisfazione immensa. Si è avverato uno dei sogni che avevo da bambino».

Il percorso

Cozzi, infatti, prima di arrivare a Scandicci ha vissuto la vera gavetta: «Dopo essermi laureato in scienze motorie non sapevo bene dove sarei finito - spiega - . L’unica cosa che volevo era restare nello sport, dopo qualche prima esperienza. Millenium mi ha accolto e mi ha cresciuto. Ho seguito il settore giovanile e poi sono approdato alla serie A. Dopo un’esperienza con la Nazionale Svedese e con Chieri ora ho la fortuna di essere a Scandicci dove umanamente e professionalmente mi hanno accolto benissimo».

Una carriera in ascesa quella di Cozzi che prima o poi farà il grande passo: «Ho fatto la gavetta perché la mia ambizione è quella di diventare un giorno head coach, ho ancora da imparare, ma mi piace alzare l’asticella ogni anno. Allenare a Brescia? Indubbiamente mi piacerebbe ritornare su quel campo, in quella palestra, con la stessa società che mi ha preso per farmi crescere, sarebbe incredibile, la chiusura di un cerchio».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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