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Travolto dal solito amore, Roberto Baggio a Brescia: «Non smetto mai di emozionarmi»

Roby ospite a sorpresa al PalaLeonessa accolto da un incredibile affetto: «Bello risentire il mio coro»
  • Roberto Baggio al PalaLeonessa travolto dall'affetto dei tifosi
    Roberto Baggio al PalaLeonessa travolto dall'affetto dei tifosi - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
  • Roberto Baggio al PalaLeonessa travolto dall'affetto dei tifosi
    Roberto Baggio al PalaLeonessa travolto dall'affetto dei tifosi - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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A parole, non è spiegabile. Ci si prova, ma si fatica. Roberto Baggio non si racconta, si vive. È un attimo scadere nella retorica, ma «chi sa, sa». Chi lo ha visto giocare, chi ha avuto la fortuna di aver incrociato almeno una volta i suoi occhi, può capire che alla magia di quel signore che è tornato a portare il codino, ci si può solo arrendere. È puro romanzo? È una favola? Se è così, allora, un romanzo e una favola sono stati scritti ieri sera al PalaLeonessa. Dove in scena sono andate due partite. Una, purtroppo, ha sancito l’uscita di scena dei ragazzi di coach Alessandro Magro dalla corsa scudetto. L’altra, ha invece sancito, una volta di più, quasi come una sentenza passata in giudicato attraverso la storia, che come Roberto Baggio, veramente, nessuno c’è.

Un mix di emozioni

È stato come assumere un potentissimo mix di emozioni ieri sera: la gioia e la magia incarnate da Baggio e poi l’incrocio con gli occhi colmi di lacrime di capitan Amedeo Della Valle che deve aver vissuto come in un frullatore: da un lato ha visto realizzato il suo sogno di sempre, quello che pensava proibito, e che consisteva nel poter vedere un giorno Roby spettatore di una sua partita. Dall’altro lato però, l’aver visto sfumare l’altro sogno della vita professionale: giocarsi lo scudetto da leader di Brescia. Potrà riprovarci la prossima stagione, cristallizzando nel cuore i flash dell’incontro con il mito.

Roby è stato l’ospitissimo a sorpresissima del palazzo di via Caprera. Qualche voce nei giorni scorsi era circolata, ma faceva troppo strano: Roby e il basket d’altronde, che ci azzeccano? Intanto, ci azzecca Brescia. Dove Baggio, in veste di «Roby», torna spesso e volentieri, in incognito, per salutare qualche amico di vecchia data. Ma dove, in veste del giocatore che fu e che ancora è - perché ha smesso 20 anni fa senza che abbia masi smesso di farlo nei cuori di chi lo ha amato e ammirato -, non tornava da 10 anni.

L’ultima volta fu a casa sua, allo stadio «Rigamonti», per celebrare l’allora ventennale della vittoria del Brescia a Wembley. Stavolta, è stato su un palcoscenico per lui insolito come quello di un playground. Ma, appunto, cosa c’entra Baggio con la palla a spicchi? C’entra una «triangolazione» con il suo ultimo partner d’attacco in carriera, vale a dire Andrea Caracciolo. Dunque, c’entra il Brescia.

Come è andata

Ma c’entra, soprattutto, l’imprenditore Davide Peli che con la sua Techne è partner commerciale sia della Germani sia del Lumezzane presieduto proprio da Caracciolo. Al quale Peli ha chiesto di creare il contatto con Baggio per averlo come ospite molto più che speciale in quello che poi, malauguratamente, si è trasformato nell’ultimo atto stagionale della Pallacanestro Brescia. L’idea si è trasformata in realtà. Ed eccoci a raccontare di un PalaLeonessa letteralmente esploso in un boato assordante al momento dell’entrata in scena di «sua maestà» accompagnato dall’ultimogenito Leonardo e dallo storico manager, regista dell’operazione, Vittorio Petrone.

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I cori del PalaLeonessa per Roberto Baggio

Ed eccoci, a raccontare di quella sera in cui quasi 5.000 persone accorse in un palazzetto per assistere a una semifinale play off di basket si trovarono a intonare all’unisono - uomini, donne, bambini - il celebre coro «Sei sempre tu che ci porti in vantaggio, facci sognare Roby Baggio!». «Mamma mia... mamma mia...» le sue prime parole. Quasi frastornato e con gli occhi lucidi Baggio. Eppure dovrebbe essere abituato. Invece no: evidentemente non ci si può abituare mai. «Roby mi ha detto: "Mi avete fatto un brutto scherzo... Non so nemmeno io come faccio a trattenere le lacrime"» ci racconta Peli che aggiunge con soddisfazione: «È stato un grande signore e di una disponibilità unica». «È un’emozione fortissima, sono molto felice» ci ha detto Roby, che rimasto fino a poco meno di 3’ dalla fine - durante l’intervallo della partita nel privé allestito per lui in zona sala stampa: «Sentire il mio coro è veramente sempre bellissimo... Il basket? Intanto - dice sorridendo - questa sera (ieri sera, ndr) sto invidiando moltissimo i giocatori perché possono... giocare. Al palazzetto c’ero già stato una volta a Bologna per un derby. Bello quella volta, bello stavolta».

Bello l’intervallo con l’abbraccio a Della Valle e qualche parola nell’orecchio d’incoraggiamento. Non è servito, ma servirà sempre e per sempre.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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