Tokyo 2020, i fucili bresciani centrano tutte le medaglie

Il 56% dei tiratori impegnati nella gare di tiro a volo ai Giochi nipponici (64 su 115) imbraccia un fucile della Beretta di Gardone Valtrompia; il 37%, invece, un’arma griffata dalla botticinese Perazzi, ma è rappresentata anche la marchenese Caesar Guerini. Oltre il novanta per cento di chi si gioca una medaglia olimpica, quindi, usa un fucile made in Brescia.
Non solo numeri, ma anche tanta qualità. Delle armi e degli atleti, come ha dimostrato quanto accaduto nella prima giornata di finali. Il podio della gara maschile dello skeet (la vittoria è andata ad uno statunitense, seguito da un danese ed un kuwaitiano) è monopolizzato dai fucili Beretta, imbracciati dai primi nove della classifica. Nello skeet femminile, invece, la vittoria dell’americata English ha portato sul gradino più alto del podio il marchio Perazzi, mentre Beretta che si è dovuta «accontentare» dell’argento e del bronzo.

È una grande vetrina per tutti, quella giapponese, e per questo nei giorni precedenti il via delle competizioni Franco Gussalli Beretta, che aveva avuto ospite a Gardone Valtrompia Jessica Rossi (campionessa a Londra 2012 e portabandiera azzurra in questi Giochi) aveva dichiarato: «Saremo a Tokyo accanto ai nostri atleti con un pool di esperti a loro disposizione». E commentando i risultati di ieri, ha aggiunto: «Mi emoziono sempre nel vedere i nostri atleti vincere. Grazie a loro continuiamo ad avere stimoli nuovi per produrre armi sempre più performanti e vederli sul podio con esse è la miglior chiusura del cerchio possibile. Ancora una volta non parliamo solo di armi, ma in più generale di dotazione completa. Il gilet della Nazionale Italiana vestito da Diana Bacosi e quelli degli altri atleti donano eleganza e carattere, elemento fondamentale per una miglior veicolazione e diffusione del tiro a volo».
Daniele Bertoni, vicedirettore generale della Beretta, ha dichiarato: «Cinque medaglie su 6, 3 piattaforme a podio, atleti di 5 nazioni diverse: è davvero un risultato eccezionale. Siamo davvero felici per questo inizio così scoppiettante. Siamo stupefatti e orgogliosi di Diana e Vincent che con noi sono cresciuti diventando vere leggende del tiro a volo. Grazie ai nostri fantastici atleti perché ogni giorno ci fanno emozionare e ci stimolano a fare sempre meglio!».
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