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Stadio, Del Bono: «Subito i lavori, poi la soluzione strutturale»

Il sindaco a Cellino: «Sì al progetto "ponte", ma il bando resta valido e non pregiudica i lavori»
Una veduta aerea del Rigamonti - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una veduta aerea del Rigamonti - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Siamo pronti ad affrontare l’emergenza, adeguando il Rigamonti se il Brescia andrà in serie A. Ma resto convinto che il problema stadio abbia bisogno di una soluzione definitiva». Emilio Del Bono distingue subito i due piani, i lavori che sarà necessario mettere in campo quest’estate nell’impianto comunale di Mompiano, e il progetto più ambizioso di dare un «nuovo stadio» alla città, con un riordino urbanistico dell’area. Il giorno dopo il ciclone Cellinoospite a Teletutto per un’intervista a 360 gradi sulle Rondinelle, il sindaco lancia anche un assist politico alle opposizioni: «Voglio convocare un tavolo permanente con tutti i capigruppo per valutare insieme il percorso da seguire. Tavolo che convocherò giù lunedì».

Partiamo dall’urgenza. «La squadra sta andando alla grande - dice Del Bono -. Questo accelera la necessità di adeguare lo stadio. Servono interventi temporanei per garantire alla squadra di poter restare a giocare in città. Un intervento temporaneo possibile solo dentro il Rigamonti». Un intervento che andrà discusso col club in tempi brevi. Nei prossimi giorni è in programma un pranzo-incontro per affrontare il tema e capire «cosa sia necessario realizzare».

Cellino ha detto di aver già pronto un suo progetto: tribune in tubolari così da avvicinare gli spettatori al terreno di gioco. Come fatto con l’attuale curva nord. In Loggia però dicono di non aver visto ancora nulla, nonostante lo stadio sia del Comune. Il bando. Ma la «soluzione transitoria, non può essere la soluzione del problema stadio» ribadisce Del Bono. La «soluzione definitiva», secondo il sindaco, passa attraverso l’avviso per raccogliere manifestazioni d’interesse che sarà pubblicato nelle prossime ore. Il famoso «bando» snobbato da Cellino, il quale teme che questa procedura possa «precludere» i lavori di quest’estate. «Nient’affatto - assicura Del Bono - si tratta di due procedure distinte.

Bisognerà trovare in fretta la soluzione temporanea, ma noi vogliamo cercare anche una soluzione strutturale che riqualifichi l’intera area e riesca a far convivere l’impianto con il quartiere». L’obiettivo del bando (che resterà aperto fino a metà maggio) è proprio questo: «raccogliere proposte per la realizzare un nuovo stadio o effettuare una riqualificazione radicale dell’esistente». Un piano che «ha un suo percorso», almeno un anno di scartoffie, per applicare la legge stadi. Strada, questa, che intende per esempio seguire la cordata italo-australiana. «A maggio valuteremo le eventuali proposte - si limita a dire Del Bono -. La legge stadi garantisce un iter semplificato e tempi compressi. Ma se non sarà possibile applicarla (serve un accordo tra operatori e una società sportiva, ndr), valuteremo anche altre strade».

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