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Sogno finale: Settebello con la Spagna

Alle 22 la semifinale degli Europei. Capitan Figlioli: «Ci vuole tenuta mentale»
Leoni. I giocatori azzurri dopo aver demolito nei quarti la Russia
Leoni. I giocatori azzurri dopo aver demolito nei quarti la Russia
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Il precedente più recente fra Italia e Spagna risale all’aprile di quest’anno nelle Superfinal di Europa Cup. Nella piscina Kandrita di Rijeka (Fiume) il Settebello esordiva con una sconfitta. Quel giorno, infatti, a vincere furono gli iberici che si imposero 11-4. Un risultato che lasciò l’amaro in bocca, soprattutto a coach Sandro Campagna, perché il prodotto di una brutta prestazione.

L’Italia di oggi, quella che agli Europei ha battuto l’Ungheria 12-5 e la Russia 11-1, è un’altra storia. I numeri parlano chiaro: dieci i gol subiti dalle calottine azzurre frutto di una difesa attenta e di un portiere, Del Lungo, in grande forma, 51 le reti insaccate. Capocannoniere capitan Pietro Figlioli con 10 sigilli, al secondo posto Valentino Gallo che di palle in porta ne ha buttate 8. «Grande tenuta mentale, voglia di non concedere nulla all’avversario fino all’ultimo, desiderio di non prendere gol, queste cose hanno fatto la differenza fino ad ora - dice il mancino siciliano - . Speriamo di continuare così, anzi, di migliorare, perché possiamo toglierci davvero delle grandi soddisfazioni».

E il banco di prova è presto servito, questa sera dalle 22, con diretta su Rai2, l’Italia dovrà vedersela proprio con la Spagna, nazione ospitante della kermesse continentale. Gli spagnoli hanno conquistato la semifinale percorrendo un cammino lineare: 47 gol fatti e 21 gol subiti, il gruppo è composto per dieci tredicesimi da giocatori che militano nel club spagnolo Cna Barceloneta, fra i quali spicca il fortissimo Perrone. «Le semifinali sono a prescindere imprevedibili - spiega capitan Pietro Figlioli - , la palla scotta, ogni azione ha un certo peso, ci vuole una grande tenuta mentale adesso. Prendere dieci gol in 4 partite penso sia un’impresa pazzesca. Non importa chi finalizza i gol o chi para l’importante è che la squadra vada avanti e porti a casa il risultato. Noi fino ad ora siamo partiti sempre forte, con la Spagna il risultato potrebbe essere più tirato, ma ogni partita ha la sua storia. Li conosciamo bene, ma li studieremo ancora. Cercheremo di preparare la partita in modo impeccabile. Non potremmo fare diversamente: coach Campagna non lascia mai nulla al caso».

L’Italia, quindi, se vorrà guadagnarsi la finale dovrà rimanere concentrata: mantenere alta l’attenzione in difesa e la cattiveria in attacco. L’altra semifinale vedrà contrapposte, sempre stasera, alle 20.30 Serbia e Croazia.

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