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Snowboard: niente più soldi, Pietropoli lascia

Il giovane rider di Lonato «costretto» a lasciare l’agonismo a 23 anni. «La Fisi non supporta più l’half pipe, la mia specialità».
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Non è più il ragazzino terribile con un grande talento per lo snowboard di 8 anni fa, quando gareggiò nell’half pipe alle Olimpiadi invernali di Torino, dove era l’atleta più giovane in assoluto. Ora è un uomo, anche se ha solo 23 anni. Ma il sorriso fatica un po’ a distendersi perchè Manuel Pietropoli, uno dei migliori specialisti di snowboard italiani, è di umore nero da un po’, dall’inizio di questa stagione, quando, in piena carriera, ha dovuto dire addio all’agonismo.

Non è stato un infortunio a fermare Manuel proprio alla vigilia dell’anno olimpico: il giovane «rider» è vittima della crisi economica, ma soprattutto di una politica più che discutibile della Fisi, la Federazione sport invernali, che ha deciso di «tagliare» proprio la specialità di Pietropoli, l’half pipe.

La crisi arriva nel 2013 le cose peggiorano: mancano le risorse di molti sponsor, la Nazionale azzurra sta praticamente dismettendo l’half pipe. Quindi la doccia fredda: quando mancano ancora quattro gare valide per qualificarsi alle Olimpiadi di Sochi 2014, Cesare Pisoni, il responsabile del settore, gli dice chiaramente che se vuole rimanere in azzurro deve cambiare specialità e dedicarsi allo slope-style, una novità che non a tutti piace. Non a Manuel che rifiuta: «Dopo 13 anni di half pipe, due Olimpiadi, una vittoria in Coppa e tanti bei piazzamenti - si chiede - come si fa a pretendere che uno ricominci dall’inizio?». E così lascia l’agonismo.

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